Moon - Pandimensional Gnosis

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:56 min.
Etichetta:Moribund Records

Tracklist

  1. SHADOW OF THE ENDLESS ABYSS
  2. UPON THE EYE OF THE VOID
  3. PORTAL THROUGH THE BLACK FLAME
  4. HOLLOW TRANSCENDENCE
  5. WORMHOLE WOUNDS
  6. ABSORBING THE PANDIMENSIONAL GNOSIS
  7. WINDS OF SHATTERED GLASS

Line up

  • Miasmyr: everything, guitars, vocals

Voto medio utenti

Lugubri figure incappucciate hanno appena condotto a termine un rito occulto in un camposanto abbandonato, al termine di una gelida notte priva di stelle.
Colonna sonora della tetra invocazione: “Pandimensional Gnosis”, nuovo full length dei Moon.
Alle prime luci dell’alba, i misteriosi individui inforcano le biciclette ed imboccano il sentiero che li condurrà alle rispettive abitazioni.
Il tragitto è dapprima contraddistinto da un assorto silenzio; poi, tutto d’un tratto, Mario si rivolge a Gianni.
Questo il contenuto del dialogo:

M.: “Che ne dici? Ti è piaciuto?”
G.: “Cosa, il rito? Direi abbastanza, anche se ogni volta mi aspetto un qualche segnale da parte delle Entità Innominate… non so, un rumore sinistro, una voce ultraterrena che proviene dalla tenebre, e invece…”
M.: “No, non parlavo del rito, ma del quarto album dei Moon!”
G.: “Ah ok, avevo frainteso. Beh, mi è sembrato ottimo. Miasmyr non sbaglia un colpo.”
M.: “Già, anch’io l’ho trovato bello, però… non ti è parso che mancasse qualcosa?”
G.: “A cosa ti riferisci?”
M.: “Al fatto che “Pandimensional Gnosis” riproponga in modo pedissequo la medesima miscela che contraddistingueva i capitoli precedenti. Il che mi avrebbe anche garbato, non fosse che mi è parsa una copia un pelo sbiadita: l’ispirazione compositiva, a questo giro, forse latitava un po’.”
G.: “Dici? Eppure pezzi come l’iniziale “Shadow of the Endless Abyss” o “Hollow Transcendence” mettono in mostra le migliori qualità della one man band”.
M.: “Vero, però a fare da contraltare ci sono, ad esempio, “Wormhole Wounds” e “Upon the Eye of the Void”, episodi senza particolari spunti che si trascinano piuttosto stancamente. Oppure “Portal Through the Black Flame” ed “Absorbing the Pandimensional Gnosis”, interludi strumentali insipidi e privi di spessore”.
G.: “Questa posso concedertela, però dovrai convenire con me su un punto: in pochi sanno trattare la materia come i Moon. La produzione sozza, lo screaming sepolcrale infossato nel mix, le melodie macabre, il feeling arcano intriso di misticismo, l’immensa capacità evocativa… Insomma, tutto quello che cerchiamo dal black atmosferico!”
M.: “Infatti non sto sostenendo che “Pandimensional Gnosis” sia un brutto lavoro, anzi! Sto semplicemente affermando che, a mio parere, non entusiasma come, tanto per fare un esempio, “Nine Gates”.”
G: “Ci può stare… Allora facciamo così: durante il prossimo rito mettiamo su entrambi i dischi, uno dopo l’altro, così li confrontiamo. E chissà che non sia la volta buona: magari una piccola apparizione spiritica, un segnale dall’oltretomba…”
M.: “Boh, in tutta onestà sto iniziando a perdere le speranze... Comunque proviamoci! Facciamo mercoledì prossimo? Solito cimitero, solita ora?”
G.: “No no, mercoledì c’è la Champions; facciamo giovedì.”
M.: “Hai ragione, giovedì sia. Bene dai, io sono arrivato a casa; buona giornata!”
G.: “A te.”

[I nomi utilizzati sono di fantasia per tutelare la privacy e l’identità dei partecipanti. Ogni riferimento a persone o fatti realmente avvenuti è puramente casuale. Il recensore, con riguardo all’ultima fatica dei Moon, aderisce all’orientamento espresso dal soggetto fittiziamente denominato Mario.]
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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