Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:50 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. HEART'S THE ONLY ENEMY
  2. WANTED MAN
  3. QUICKSAND
  4. DREAMS DECIEVE
  5. HATE LIKE YOU
  6. SHELTER FROM PAIN
  7. ALONE AGAIN
  8. HIGHER SCOPE
  9. THE GOOD WILL RISE
  10. THE HOLY BOOK
  11. WHERE EAGLES DARE TO FLY

Line up

  • James Robledo: vocals
  • Alessandro Del Vecchio: bass, keyboards
  • André Hilgers: drums
  • Francesco Marras: guitars

Voto medio utenti

Altro nuovo entrato in casa Frontiers in questo 2021, trattasi di James Robledo, cantante cileno. Per chi ha avuto modo di apprezzare il debut album dei Sinner's Blood, ovvero "The Mirror Star", uscito nell'autunno dello scorso anno, il nome di Robledo non dovrebbe essere troppo sconosciuto, data la sua partecipazione come cantante. E, a distanza di un anno preciso, ecco che la Frontiers ne approfitta per far uscire "Wanted Man", il primo disco solista di Robledo.

Coadiuvato da André Hilgers, che i più ricorderanno per la parentesi avuta nei Rage fra il 2007 e il 2015, ma anche per aver fatto parte di Axxis, Bonfire, e Herman Frank, e da Francesco Marras (Tygers Of Pan Tang), Robledo è riuscito a intraprendere senza ombra di dubbio un buon passo nella sua carriera solista, con pezzi che riescono a porre la sua voce e il suo carisma in primo piano.



A dispetto di pezzi a volte troppo allungati come la ballad "Dreams Deceive" o "Higher Scope", l'album scorre più che bene soprattutto nelle canzoni dai riff più aggressivi dove le corde vocali di Robledo, come detto poco sopra, riescono a rubare la scena, il tutto senza mettere in secondo piano i restanti musicisti. Parliamo di "Heart's The Only Enemy", della Titletrack con il suo ottimo crescendo, o di "Shelter From Pain" dotata di un ritornello veramente efficace. Certo, a volte i riff si spostano su coordinate più moderne che poco si addicono al sound generale, come in "The Good Will Rise", o melodie che sanno di già sentito, ma sono comunque piccolezze che non vanno ad intaccare la qualità generale del disco. Un plauso, infine, va fatto anche ad Alessandro Del Vecchio, che è riuscito a produrre l'album in maniera ottima, dando un suono personale a tutti i musicisti coinvolti, evitando di dare a "Wanted Man" un sound freddo e inespressivo.

Sicuramente un ascolto consigliato a tutti gli amanti dell'hard rock e delle buone melodie, ma che mi sento di suggerire anche agli amanti di sonorità più estranee. Chissà che non possiate avere una una sorpresa, e che nel frattempo Robledo, mettendosi al lavoro su un secondo disco, riesca a smussarre quei piccoli difetti presenti su "Wanted Man"... solo il tempo saprà dircelo, ma i presupposti ci sono.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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