Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:35 min.
Etichetta:The Sign Records

Tracklist

  1. WHITE BONES
  2. WHO ARE YOU
  3. MUSHROOM CREATURES
  4. BELLADONNA
  5. GUIDANCE TO AGONY
  6. CLAVATA
  7. ALLA GALAXERS CENTRUM

Line up

  • Stina Olsson: vocals
  • Josephine Asker: vocals
  • Jacob Hellenrud: guitar
  • Anton Athley: guitar
  • David Press: bass
  • Johan Larsson: organ
  • Johan Lööf: drums

Voto medio utenti

Il Nephila Komaci è un ragno della famiglia Araneidae, rinvenuto in Sudafrica e Madagascar. Le femmine di questa specie sono considerate tra le più grandi tessitrici, con ragnatele che si estendono per metri di diametro. Ma Nephila è anche una nuova rock band svedese, che schiera due voci femminili e cinque strumentisti mascherati (sul genere Ghost).
Hard rock seventies, con l'organo vintage a puntellare i brani molto bluesy e con parti vocali che evocano una antica psichedelia pop/soul. Chi ha subito pensato ai Blues Pills ha fatto bene, perchè siamo esattamente in quella direzione stilistica. Ci aggiungerei i The Neptune Power Federation ed i Blood Ceremony.
Un sound raffinato e arioso, che punta gran parte del suo fascino sui duetti e le armonie vocali di Stina Olsson e Josephine Asker, memori dei Jefferson Airplane e del "flower-power" settantiano. I nove minuti di "Alla galaxers centrum" rendono bene il senso musicale di questa formazione: una lunga suite onirica in crescendo, tra Led Zeppelin e psichedelia soffice dai colori pastello, con la parte vocale che inizialmente avvolge l'ascoltatore in una morbida e delicata nuvola per poi impennarsi verso un finale ruggente segnato dai solismi chitarristici. Tutto nel segno di una eleganza scorrevole e piacevolmente fresca.
Non di meno il resto del disco, dalla bella copertina Baroness-iana, a partire dal soul-groove della accattivante "White bones", la marcia prog-rock in odor di Genesis di "Who are you" (pezzo easy-listening con ambizioni radio-oriented) o la tenue ed orecchiabile "Mushroom creatures" dai toni vagamente dark notturni.
Ancora pennellate progressive nella dolce cantilena "Belladonna" (echi dei Marillion) dove il contributo vocale eleva un tema tutto sommato elementare, mentre "Guidance to agony" sembra una versione più morbida degli Spiritual Beggars o dei The Vintage Caravan. Forse i Nephila eccedono un pò con i passaggi delicati e sognanti, ma è chiaro che gli scandinavi hanno costruito tutto il loro impianto sonoro intorno alla performance della coppia di cantanti, che risulta positivamente rilevante ed encomiabile.
Infine, la solida "Clavata" è l'episodio maggiormente hard-blues, con qualche richiamo ai Deep Purple ed alla moderna ondata di retro-hard. Buon tiro e sufficiente energia.
Rimane da dire che se la parte strumentale è meno appariscente rispetto a quella vocale, non è affato banale o approssimativa. Il contributo delle tastiere risulta decisivo per imprimere la colorazione vintage e la piacevole atmosfera psycho-pop, le chitarre splendono soprattutto negli assoli pungenti e la sezione ritmica accompagna il tutto con l'indole progressiva che ho sottolineato ampiamente.

Una band interessante, brillante, fresca. La consiglio a chi ama le ottime voci femminili, inserite in un contesto che ricorda le grandi bands anni 70.

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