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Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:22 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. CAPSIZED REVERIE
  2. 152
  3. THE HISTORY
  4. TREASON
  5. ENTITY

Line up

  • Valtteri Halkola: vocals
  • Jenna Kohtala: vocals
  • Jaakko Yli-Sorvari: guitars
  • Mikael Haapala: guitars
  • Elias Halkola: bass
  • Samppa Raittila: drums

Voto medio utenti

"Il tempo è come il fiocco di neve, scompare mentre cerchi di decidere cosa farne." (R.Battaglia)

I giovani normalmente - e giustamente mi sento di aggiungere- non danno un gran valore al tempo, consapevoli anche a livello inconscio di averne in grande quantità.
Arriva però un momento in cui bisogna sapere cosa farne perchè è probabilmente la risorsa più scarsa e più preziosa di cui disponiamo.
Il combo finlandese Dimman appartiene sicuramente al novero delle band di primo pelo ma credo che ormai, essendo sulle scene dal 2011, sia giunto per loro il tempo di "crescere" in un certo senso.
Affermo questo perchè all'ottavo anno di carriera "152", il dischetto di cui parleremo, è ancora un EP dopo l'esordio (sempre con un 7") "Poltetun veden pinta"(2015) ed il successivo "Guide My Fury" (2017). A maggior ragione poi se una label come la Inverse Records dimostra di credere in ciò che fai.

Il nuovo lavoro del sestetto di Teuva vede l'esordio dietro il microfono della voce pulita di Jenna Kohtala che va ad affiancare il growl profondo del cantante storico Valtteri Halkola. Sì lo so, voce femminile/voce maschile - clean/harsh, non è certo tutta questa meraviglia; e le perplessità per me non sono finite qui.
"152" è un disco schizofrenico nel suo incedere: si parte dai ritmi danzerecci, elettronici dell'opener "Capsized Reverie" per poi passare a partiture gotiche (à la Lacuna Coil per fare un nome) con frequenti interludi di pianoforte e duetti vocali nella titletrack ed in "Treason".
"The History" e la conclusiva "Entity" invece fanno il verso a certe atmosfere melodeath dei Children of Bodom più recenti.
Sicuramente non è in discussione la capacità della band di creare buona musica: i riff di chitarra, la sezione ritmica e gli scambi vocali growl/clean dimostrano buon gusto; quello che mi lascia perplesso è la fluidità che a volte manca in un lavoro comunque di breve durata (22 minuti).
Per i Dimman credo che a questo punto il tempo delle scelte importanti sia arrivato: noi li aspettiamo per un debut album che ci dica chi sono una volta per tutte.

Dimman - "Capsized Reverie"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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