Mamma mia che brutto disco.
Questo neonato 2022 ci ‘regala’ il terzo album degli
Ashes of Ares, al secolo:
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Matt Barlow, gran voce ai tempi d’oro degli
Iced Earth, adesso chiuso nella pallida imitazione di sé stesso, nella speranza di vendere due dischi
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Freddie Vidales, chitarrista/bassista già nei summenzionati Iced Earth, con uno dei suoni più brutti che io ricordi e un problema sull’intonazione dei bending (bending che usa per il 95% dei suoi assoli) che meriterebbe una recensione/disamina a parte, fatta salva la pochezza creativa in fase di solos;
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Van Williams, già dei Nevermore, presente in lineup nei primi due albums ma qui solo come ‘
hired gun’, che poi sarebbe l’unico a dare un minimo di credibilità a questa manciata di canzoni, volutamente appesantite, appalestrate, come quei bodybuilders che fanno le gare, si oliano, si dopano a volte, per fare vedere al pubblico di avere i muscoli più grossi degli altri… ecco, “
Emperors and Fools” mi fa quell’effetto lì, di quei bodybuilders lì, che poi fuori dal palco restano probabilmente tra di loro, intrappolati nelle loro diete chetogeniche e nelle loro serie di ripetizioni in palestra, senza saper/poter parlare d’altro.
L’album è un coacervo pressoché inesauribile di cliché del genere, con il duo/trio tutto impegnato a fare vedere quanto sono forti e cattivi, con questo power metal non ispirato, non copiato, SCIPPATO agli Iced Earth del periodo d’oro, Barlow a fare i sopracuti e Vidales a cercare di mettere insieme due riffs e due solos, ma che livello basso di esecuzione! Se questo è il meglio che sia riuscito a fare dentro uno studio, chissà le meraviglie dal vivo, con la chitarra che si scorda qua e là nel bel mezzo dei solos, soluzioni armoniche totalmente sbagliate ed un gusto che definire ‘
passé’ è solo un modo elegante per denigrarlo.
Matt, dal canto suo, ce la mette tutta a cercare di imitarsi, e la voce l’avrebbe tutta, ma come fai a cantare su testi tutti dedicati a ‘quando verrà il tuo momento, sarà ora di pagare’, ‘la nostra forza è inarrestabile, scansati amico’, ‘se avrai coraggio ti porteremo dove ne anche gli dei osano’, un trionfo di machismo e banalità in cui Matt continua imperterrito a rifare sé stesso, finendo inevitabilmente per diventare la macchietta del gran cantante che fu.
Produzione mediocre a parte, “
Emperors and Fools” è una brutta ora di power metal tirato a rasoio, pesantissimo ma senza un minimo di coerenza interna o di spunti piacevoli; il crepuscolo degli dei, se di dei vogliamo parlare (e io non ne parlerei affatto).
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