Minasian, David - Random Dreams: The Very Best Of David Minasian Vol. 1

Copertina 5,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2021
Durata:64 min.
Etichetta:Golden Robot Records

Tracklist

  1. MASQUERADE (REMIX 2021) FEATURING ANDREW LATIMER
  2. STORMING THE CASTLE (REMIX 2021)
  3. SUMMER'S END (REMIX 2021)
  4. THE WIND OF HEAVEN (GUITAR MIX) FEATURING JUSTIN HAYWARD
  5. THE SOUND OF DREAMS (REMIX 2021) FEATURING ANNIE HASLAM, STEVE HACKETT, BILLY SHERWOOD
  6. ROOM WITH DARK CORNERS (REMIX 2021) FEATURING JULIE RAGINS, GEOF O'KEEFE
  7. TWIN FLAMES AT TWILIGHT (REMIX 2021)

Line up

  • David Minasian: keyboards, 12 String acoustic guitar, vocals, bass
  • Justin Minasian: guitars

Voto medio utenti

Alla fine del 2021 David Minasian è voluto tornare dopo la pubblicazioni di due singoli digitali con un nuovo album, che non è esattamente un nuovo album in studio, bensì una raccolta di pezzi dei precedenti lavori, ma mixati in maniera differente e con delle ospitate davvero prestigiose, parliamo di musicisti del calibro di: Justin Hayward (The Moody Blues), Steve Hackett (Genesis), Andrew Latimer (Camel), Annie Haslam (Renaissance) e Billy Sherwood (Yes).

Però onestamente non bastano nomi così prestigiosi a risollevare una pubblicazione che seppur non sia definibile "brutta" in senso stretto (seppur abbia delle grosse ingenuità, soprattutto se si parla di Progressive), di sicuro è inutile.
I musicisti (tra cui si distingue quel chitarrista meraviglioso che è Latimer, troppo spesso poco citato) fanno bene il loro lavoro, con assoli e parti strumentali davvero di pregio, ma oltre a questo vi è una linea troppo omogenea tra le varie canzoni.
Spesso i tappetti di tastiera sono ripetitivi e le atmosfere finiscono con il somigliarsi tutte e a ciò non aiuta la voce incolore del polistrumentista David Minasian.

Certo Neo Prog più tenue e melodico, con i Camel o gli ultimi Pink Floyd (quelli più New Age del buon "The Division Bell" e Ambient del pessimo "The Endless River") possono essere tra le prime cose che saltano alla mente dell'ascoltatore durante le note di questa raccolta di Remix vari. Lo stile etereo e sognante così si fa pure troppo fluido, per un lavoro che purtroppo durerà poco nel tempo e farà fatica a catturare l'attenzione degli esigenti amanti del Progressive Rock.

Concludo la recensione scrivendo ad onor di cronaca che la versione vinile rispetto a quella digitale si trova mozzata di una canzone ("Twin Flames At Twilight"), oltre a presentare sforbiciate più o meno evidenti nelle altre canzoni presenti.

Recensione a cura di Seba Dall

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