Terzo album per gli
Amoth, di nuovo capitanati dietro al microfono da quel
Pekka Montin che ha saltato il secondo capitolo, e nel frattempo è riuscito ad entrare come tastierista/cantante nei più famosi e sempre finnici
Ensiferum.
Ma il ritorno di
Pekka non cambia di molto le sorti di un album che
pecca (battutona) di scarsa originalità, di una direzione non chiara e di un insieme di canzoni abbastanza slegate, in cui la voce (a volte) simil-Geoff Tate del singer si abbraccia ad una formazione old school sin dai suoni, da veri cultori della NWOBHM, ma fin troppo vintage nelle soluzioni e negli arrangiamenti.
L'album si apre con la maideniana "
Alice", non male, per poi proseguire con la poco convincente e troooppooo lunga "
The Man Who Watches The World Burn", ispirata alla figura del Joker di Batman. E poi un paio di scialbe strumentali messe di fila, sotto il nome di "
Wind Serenade", e poi un'altra manciata di brani che, tra parentesi, di progressive metal non hanno NULLA, a parte qualche cambio raffazzonato di atmosfera e di bpm, ma fatto davvero alla buona, con qualche spruzzata di blast beats completamente a caso, apertura thrash fuori contesto, e altre amenità del genere. Anche le linee vocali non sono per niente memorabili, tutt'altro...
Dategli un ascolto com'è giusto che sia, a me personalmente non mi ha lasciato granché. Opinabile.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?