Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:39 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. SPECULAR VOID
  2. PORTAL TOMBS
  3. REVEL IN FEAR
  4. ORCUS MOUTH
  5. UNHOLY MASS
  6. DUNES OF BONE
  7. SCORCHED EARTH
  8. EMPYREAN HALLS
  9. DELIVERANCE

Line up

  • Claes Nordin : vocals
  • Søren Bomand : guitars
  • Gustav Eriksson : guitars
  • Dadde Stark : bass
  • Fred Forsberg : drums

Voto medio utenti

Mai giudicare un libro dalla copertina dice il proverbio, e io guardando la bella cover di questo secondo album e leggendo la bio in allegato mi ero caricato di aspettative.
Come quando vi magnificano una donna che pare dalla descrizione la Edwige Fenech dei tempi d’oro, ma poi quando la vedete è la cugina brutta di Pina Fantozzi!
Ecco la mia delusione è stata simile, perché scorrendo i nomi delle influenze di questi svedesi che citano nomi altisonanti come Mastodon, At The Gates e Meshuggah come influenze, hanno come ospiti speciali all’interno di questo come back gente del calibro di Mark “Barney” Greenway dei Napalm Death e Jonas Renske dei Katatonia/ Bloodbath tra gli altri mi ero pregustato un discone.
Invece nulla, la band fa del deathcore la sua bandiera, nulla di male ma dipende come lo si fa; io ho ascoltato più volte il disco ma purtroppo queste band citate non ne salta fuori manco mezza, forse il combo guidato da “TompaLindberg fa capolino in alcuni solos melodici, un po' poco.
L’opener “Specular void” fa già capire quello che voglio dire; produzione iperpompata e riff gonfiati che coprono quanto di buono creato col singer che si sgola in maniera monotona.
A volte ho l’impressione di ascoltare un’unica canzone senza soluzioni ne variazioni sul tema; eppure del buono c’è, la tecnica della band non si discute come certi spunti acustici volti a rompere il suono ipercompresso o le chitarre in armonizzazione come nel brano “Reveal in fear” oppure nell’incipit melodico della conclusiva “Deliverance”.
Però per emergere occorre varietà, asciugare la produzione e dare più corpo e sostanza tra aggressività e melodia e soprattutto il cantato deve essere espressivo oltre che aggredire il microfono come il buon Tomas Lindberg o il compianto Lars Goran Petrov ha insegnato.
Per ora prova non superata, qualcosa di buono si trova ma bisogna lavorarci, speriamo nel terzo album.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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