Dopo l'uscita di "A Dawn To Fear", i giganti del post metal svedese
Cult Of Luna paiono vivere un periodo di grande fertilità compositiva che nell'arco dei tre anni successivi li ha portati a fare uscire un EP e questo nuovo lavoro in studio
"The Long Road North": fortunatamente per gli appassionati ed i fan della band, queste uscite si sono rivelate di altissima qualità e non sono state pensate per tappare i buchi o colmare il lungo periodo lontano dai palchi a causa della pandemia in atto, ed in questo senso l'ottava fatica in studio del gruppo (nona, se vogliamo contare la splendida collaborazione con Julie Christmas in "Mariner") prosegue lungo il solco della continuità con i suoi predecessori. Ottimamente anticipato dai singoli "Cold Burn" e "Into The Night", "The Long Road North" tiene fede al proprio titolo e si configura come un lungo viaggio in musica che nell'arco dei suoi 70 minuti di durata accompagna l'ascoltatore tra diversi momenti e sensazioni, fatti di diverse gradazioni di colore e pathos musicale: la band, come un abile pittore, verga sulla propria tela musicale pennellate talvolta più decise e marcate, in cui l'asprezza delle chitarre e le scream vocals marcano la componente più dura e tipicamente post metal dei Cult Of Luna, ma lascia anche che tratti più sottili e delicati completino l'opera e lascino spazio a momenti introspettivi di fulgida bellezza. La poetica inquietudine che da sempre caratterizza la musica del combo svedese rimane qui intatta e trova sfogo in brani spesso molto articolati ed in cui largo spazio viene lasciato alla componente strumentale, dove l'ascoltatore si trova sballottato in un turbine di emozioni come un naufrago che si lasci guidare dalle onde: ma il naufragare è dolce in questo mare fatto di echi post metal ("Cold Burn", "An Offering To The Wild", "Blood Upon Stone") in cui chitarre, tastiere e scream sanno far vibrare le corde più intime e profonde, intervallati da episodi meno vibranti ma non per questo meno intensi, talvolta quasi intepretati più che cantati ("Beyond I", la crepuscolare "Into The Night", "Full Moon"). Rispetto ai precedenti dischi, "The Long Road North" si caratterizza forse per una maggiore presenza di pezzi meno "metallici", come anche il precedente EP "The Raging River" lasciava intravedere: questa vena più introspettiva tuttavia convive in perfetta armonia con l'anima più dura del gruppo che certamente nel lungo viaggio verso nord non è stata affatto dimenticata od abbandonata, ed anzi riesce a rendere l'ascolto ancora più affascinante e l'esperienza ancor più appagante. Ascoltare "The Long Road North" è assimilabile ad un viaggio in treno, con il paesaggio che scorre lungo il finestrino e che muta brano dopo brano colpendo la vista prima con la durezza di un panorama aspro ed oscuro ma regalando anche una vista mozzafiato sul tramonto.
Questo disco è l'ennesima opera monumentale a cui i Cult Of Luna ci stanno ormai abituando e che sa rendere al meglio se ascoltata in cuffia e con la dovuta attenzione, per lasciarsi andare e cullare sulle note della band. Lunga vita ai Cult Of Luna.
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