Questo album è importante per due motivi, e bene ha fatto la
Nuclear Blast a ristamparlo includendo un bonus disc con materiale live risalente all’anno di uscita ovvero il 2001.
Ora vi spiego il perché; per chi non lo sapesse, il decimo album dei tedeschi si è guadagnato negli anni il meritato pregio di essere diventato un piccolo recente classico grazie a dei brani vincenti che ancora oggi fanno parte delle scalette live dei nostri.
La seconda e più meritoria è che questo album ha dato un sonoro ceffone a quanti definivano la band di
Mille Petrozza persa per sempre, perché nei nineties nessuna compagine thrash metal o quasi se la passava bene, questo perché le mode imperanti dettavano altro e si cercava di navigare facendo gli alternativi snaturando il suono originario.
Pure ai teutonici capitò lo stesso con prove non eccelse, ma nel nuovo millennio ecco arrivare questo album a cancellare il tutto con una nuova line up includendo il chitarrista finnico
Sami Yli-Sirniö ex
Waltari in sostituzione di
Tommy Vetterli.
I nostri hanno sfoderato l’artiglieria pesante con una prestazione maiuscola ed è un album 100% thrash metal inserendo una bella iniezione melodica che non guasta ed una prestazione eccellente del frontman
Petrozza.
Basta sentire la titletrack con la riconoscibile intro “
The patriarch” per essere sconvolti, batteria e chitarre spianate e la voce cruda e aggressiva del singer, poi che dire della bordata “
Servants in heaven, kings in hell” oppure la lunga “
Replicas of life” che dura oltre i sette minuti ma non molla il colpo.
Un album da avere, possedere e celebrare, ragazzi miei, se vi dovesse mancare, fate vostre questa ristampa e alzate il volume per una violenta rivoluzione in musica, prosit!
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