Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:46 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. TELLURIAN
  2. UNBOUND
  3. TRYST AT THE GALES OF CYPRUS
  4. TOWARD THE SELF
  5. ASTRAIOS AYR
  6. PORTCULLIS TO DODEKATHEON

Line up

  • T. J. F. Vallely: drums, percussion
  • Alexandros: guitars (classical), flute, vocals (clean, backing)
  • Hermes: guitars, vocals, keyboards, tambourine
  • Aort: bass

Voto medio utenti

Dopo il terribile "Cosmoprism - the Theurgy Act I", i Tome of the Unreplenished, fortunatamente, si rimettono in carreggiata rilasciando, a distanza di cinque anni dal precedente "errore", "Earthbound" (Avantgarde Music), un album intenso e davvero ricco di magica atmosfera.
Il leader Hermes, a mio modo di vedere intelligentemente, si è contornato di ottimi musicisti come Alexandros (Macabre Omen), Aort (CODE), e Tom Vallely (Omega Centauri, Macabre Omen), trasformando, di fatto, il suo progetto solista in un vero e proprio gruppo che dimostra, in maniera sorprendente, tutto il suo talento componendo sei brani di black metal atmosferico, epico, dai vaghi connotati folk, all'interno del quale viene diluita la pulsione dei Tome of the Unreplenished nel saper dare vita ad un suono ricco di melodie mediterranee che si poggia sulla contrapposizione tra momenti più brutali ed altri tendenti alla ricerca della pura atmosfera che definiscono la spina dorsale di "Earthbound", quello che, a tutti gli effetti, diventa una sorta di viaggio a vele spiegate tra i flutti del Mare Nostrum alla ricerca delle proprie origini e della propria cultura.

La musica del gruppo sembra essere una sorta di colonna sonora sorretta dagli onnipresenti cori e dall'uso delle sei corde che, in una alchimia molto indovinata, dipingono traiettorie "gloriose", ispirate al metal più classico, che ben si integrano con l'anima più nera del suono dei Nostri, un'anima che percorre, silente, tutto l'album indicandone la direzione ma non esaurendone lo spettro espressivo il quale, invece, si apre a diverse influenze che abbracciano, anche, partiture epic / doom ed echi di death metal ben fusi nello scheletro strutturale dell'album.

In "Earthbound" non mancano, inoltre, blast beats e vocals feroci, ma sono i momenti atmosferici e la sensazione di trovarsi al cospetto di un unico, lunghissimo, brano le caratteristiche salienti di un'opera avvincente, ricca di dettagli, registrata in maniera perfetta, calda, ed affascinante in ogni minimo arrangiamento grazie alle sapienti mani di musicisti esperti che ti cullano con tastiere evocative, una sezione ritmica di squisita fattura, ed una ricchezza di soluzioni diverse che, all'unisono, spingono verso un orgoglioso senso di grandezza e maestosità che permea tutto l'album rendendolo praticamente irrinunciabile per chiunque ami la musica capace di farti pensare e dimenticare del presente.

Visto il precedente, dannoso, EP, sono davvero felice che i Tome of the Unreplenished siano stati in grado di smentire se stessi, ed i propri detrattori, avendoci donato un disco che si può definire con una singola, facile, parola che meglio di ogni altra riesce a connotarlo: bellissimo.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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