Gran bel debutto quello dei brasiliani
Abstracred con il loro
Atma Conflux!
La band, proveniente da San Paolo e guidata egregiamente da
Rosano Pedro Matiussi (voce e chitarra), si rende autrice, con questo esordio discografico, di un progressive metal sporco e cattivo, imbastardito da linee thrash e death particolarmente indovinate, che si regge su composizioni molto articolate ed in continua evoluzione, non solo dal punto di vista melodico (e qui il merito, oltre del già citato
Mattiussi, è dell’altro chitarrista
Guillherme Nolasco e della tastierista
Carol Lynn), ma anche sotto il profilo delle ritmiche (in questo caso invece la differenza viene fatta dal bassista
Riveron Alves, in coppia col batterista
Alexandre Dantas).
Atma Conflux è, sin dalla opener
Introspection – Ego Death , brano stupendo e multiforme, lungo ben 13 minuti e mai banale, un misto di melodia, tecnica, aggressività, tempi dispari e struttura in continua evoluzione; un pò quello che, in tempi recenti, hanno fatto i bravissimi Persefone.
Nei brani successivi, a partire dalla massiccia
Wither To Dust, passando per la strumentale
Whisper Into The Void, fino a giungere a
Eightfold Path e Decree Of Sunlight, che lasciano intravedere interessanti aperture melodiche, nonostante una sezione ritmica tirata, il progressive che sta alla base del sound degli
Abstracted, si trasforma spesso e volentieri in qualcosa di molto più estremo, per poi tornare nuovamente sui propri passi, dando luogo a sequenze più delicate, che però, a loro volta, cedono poi spesso il passo a nuove ed improvvise sferzate di rabbia, tutto ciò conferisce ai pezzi, e quindi all’album intero, un alone di imprevedibilità e freschezza.
Il disco viene chiuso da un’altra suite, della durata di circa 15 minuti, intitolata
Prospection – Ehtereal Rebirth, che potrebbe considerarsi una sorta di consuntivo di tutto ciò che è contenuto nei brani precedenti. Ancora una volta quindi, influenze prog, thrash e death si fondono e convivono armonicamente tra loro, impreziosite anche, in alcuni refrains, da azzeccati groove di Panteriana memoria. Anche nel momento dell'epilogo dunque, si assiste alla solita oscillazione tra momenti eleganti ad altri decisamente più rabbiosi, i quali poi tornano nuovamente sulla strada maestra, rifugiandosi nell’intimità delle melodie, che però, a loro volta, nel giro di poco, si tramutano nuovamente in qualcosa di estremamente aggressivo.
Il debutto degli
Abstracred ha, per certi versi del clamoroso e si dimostra un disco straordinariamente riuscito in tutte le sue componenti, una sorta di autentica rivelazione, considerando che si tratta di un esordio assoluto.
Atma Conflux riesce laddove molte giovani bands hanno fallito recentemente (Persefeone a parte, come già detto), riportando al proprio antico splendore, ma reinterpretandolo in chiave moderna e del tutto personale, il cosiddetto Tech-Metal che, anni addietro, aveva vissuto la sua era dorata grazie a bands geniali del calibro di Mekong Delta, Watchtower, Toxik, primi Sieges Even, e molte altre ancora.
Il monicker della band non tragga in inganno dunque: in questo lavoro, di qualità ce n’è in abbondanza ed è tutt’altro che astratta!
Ben vengano esordi discografici di tale portata; per quando mi riguarda, saranno sempre ben accetti!