E’ bello vedere come l’HM classico ritorni in auge ogni tanto anche per merito di gruppi giovani e cazzuti come questi
Rave In Fire provenienti dalla Spagna.
Sia chiaro, i Nostri non inventano nulla ma quello che fanno gli riesce decisamente bene, grazie ad un songwriting ispirato e ad una esecuzione ineccepibile sia dal punto di vista strumentale che del cantato ad opera di una voce femminile che mi ha ricordato Pat Benatar.
Le danze vengono aperte da "
Shout" un bel pezzo tirato che ricorda il miglior RJ Dio e proseguono con canzoni che risultano convincenti pur nella loro semplicità di fondo come la titletrack che ci regala pure un bel solo o "
Bite The Fire" un mid tempo roccioso ma melodico allo stesso tempo con un bridge d'atmosfera sul finale nel quale la chitarra solista svetta su tutto.
Gli spagnoli riescono a coniugare riff sostenuti con la giusta dose di melodia e quando ci mettono pure degli intro come in "
The Healer" aggiungono quel qualcosa in più che impreziosisce il risultato finale rendendo i pezzi sufficientemente eterogenei, grazie ad una prova sugli scudi delle asce sia a livello ritmico che solista.
Il disco è snello, il numero di pezzi non è eccessivo e ciò rende scorrevole l'ascolto anche nei numeri magari meno riusciti, fermo restando che pezzi deboli non ne ho trovati, "
Never Forget" dovrebbe essere una ballad ma ben presto veniamo catturati dal riffama deciso che prosegue in pezzi solari come "
Set Me Free" o "
Memories"
Date un ascolto a questo debut del gruppo iberico, a riprova del fatto che spesso è la semplicità - unita all'esecuzione convincente - che rendono piacevole un disco fondamentalmente ordinario.
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