Chi mi conosce sa del mio amore per la scena estrema greca che, con tutta sincerità, ha sempre esercitato su di me un fascino, a volte, superiore a quanto proposto dai maestri nordici in materia di black metal.
Purtroppo, come in tutte le storie d'amore, anche nel mio caso sono incappato in una fregatura, e pure grossa... i
Ceremonial Worship ed il loro
"Seven Gateways To Eternal Misanthropy", secondo album dell'artista greco High
Priest C.W., membro unico dei nostri eroi.
Tralasciando, a forza, la scandalosa registrazione che sarebbe potuta essere quella di un demo di primi anni '90, ma oggi siamo nel 2022 e la cosa mi fa solo incazzare, tralasciando la batteria (campionata?) suonata a cazzo e con volumi che "salgono" e "scendono", tralasciando l'artwork scontato, tralasciando il riffing monotematico ripetuto all'infinito, e qui se non ti chiami Vikernes fai senza dubbio cagare, tralasciando i pochissimi ed inutili riferimenti alla vera essenza del metal estremo greco, tralasciando la voce fastidiosa, insomma sorvolando su tutte queste cose mi sarei aspettato almeno del feeling oscuro e delle atmosfere... invece niente di niente! Solo 36 minuti della mia vita buttati nel cesso ascoltando questa "cosa".
Il black è, per me, musica seria.
I
Ceremonial Worship, invece, fanno ridere.
Terrificante nel senso peggiore della parola.
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