Se il progetto
A-Z è il tributo al rock melodico degli anni ‘80 del duo Alder/Zonder, i
Kings Of Mercia rappresentano l’alternativa a firma
Jim Matheos.
Il
rifframa nervoso, tipico del chitarrista dei
Fates Warning, è facilmente riconoscibile in molti degli episodi del full-length (penso in particolare alle introduttive
“Wrecking Ball” e
“Humankind”), e ben si sposa con il timbro radiofonico di
Steve Overland (
“Set The World On Fire”, “Is It Right?”).
Il risultato è un album che trasuda 80s da tutti i pori (
“Liberate Me”, “Nowhere Man”), ed è forse questo il suo limite maggiore, impressione confermata dalle due
ballad incluse nell’album, le insipide
“Too Far Gone” e
“Everyday Angels”.
Si rialza la testa con la conclusiva
“Your Life”, epica e apocalittica al punto giusto, impreziosita dal drumming solido del buon
Simon Phillips, forse non valorizzato a dovere in questo debutto che, sulla carta, avrebbe dovuto essere un tantino più interessante e originale.
Alla prossima.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?