Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:27 min.

Tracklist

  1. BILOCAZIONE
  2. DEMONI
  3. UNICA REALTA'
  4. MAGO DI OX
  5. SPAZZATI VIA
  6. GRUNGE BUDDAH
  7. INTERZONA

Line up

  • Francesco Menghi: vocals, guitar
  • Agostino Marino: vocals, guitar
  • Luca Ibba: drums

Voto medio utenti

I milanesi Abissi hanno dato vita al loro progetto musicale nel 2018, ma i tre componenti vantano un background che proviene da più lontano: Francesco Menghi nei Veracrash, Agostino Marino con i Little Pig ed il batterista Luca Ibba negli OdE.
Nel 2020 il terzetto ha pubblicato un primo singolo, "Interzona", che è stato inserito anche in questo full-length intitolato "Oltre".
Alcuni commentatori hanno tirato in ballo credibili parallelismi con i Verdena, storica formazione alternative rock nazionale, sia per certe sonorità che attingono dal grunge e dalla neo-psichedelia e sia per il tipo di cantato in italiano, assai lunare e trasognato. Giusto però sottolineare che i milanesi esibiscono un'attitudine sensibilmente più raw-oriented, vicina al mondo alt-stoner sul genere Melvins, QotSA, Masters of Reality, Fuzz, ecc, con pennellate grungy alla Mudhoney/Nirvana. Nel loro lavoro persiste una costante tensione acido-ribelle sostenuta da groove rocciosi ed incalzanti, come nella potente "Unica realtà", oppure da dinamiche aspre e leggermente robotiche (colgo echi di Fatso Jetson) vedi la brillante "Bilocazione" che vanta una melodia vocale davvero intrigante.
Impronta molto desertica per "Demoni", brano cadenzato e stordente con forte inflessione verso lo psycho-rock Hommiano, mentre la ruvida "Mago di Ox" coniuga ritmiche sature grungettiane ad un'atmosfera ombrosa e doomy. Anche le vocals appaiono sinistre ed inquietanti, unite al sound sferzante formano uno dei brani più convincenti in scaletta.
Con "Spazzati via" viene giocata la carta della post-psichedelia ariosa e panoramica (specialmente nella prima parte), poi la canzone tracima in un mood nervoso-malinconico alla Elder con discreta efficacia ed eleganza.
Muscolari e stoner invece "Grunge buddah" e "Interzona", maggiormente tese e con qualche inflessione metal-punk pur se il cantato si conferma acido-onirico. Due tracce dal retrogusto metropolitano, ossessivo, opprimente, sintetiche nella durata ma abbondanti come impatto.

Disco che presenta caratteristiche interessanti, dalla energetica tensione elettrica ai testi che lasciano aperta la strada dell'interpretazione personale. Rock robusto, graffiante, allargato a colorazioni stoner, psych, grunge, alternative. Esiste sicuramente lo spazio per una maggiore focalizzazione di alcune idee insieme a quello di concedere più respiro a certe soluzioni strumentali, ma come debutto è decisamente positivo.

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