Spitfire - Shadows Phantoms Nightmares

Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:non disponibile
Etichetta:Andromeda Relix / Heart of Steel

Tracklist

  1. EARTHQUAKE
  2. THE EAGLES ARE LAUGHING
  3. PHANTOM BARROW
  4. ONCE IT WAS HUMAN (THE FLY)
  5. SPIRIT OF THE BLIND MAN
  6. SCREAMING STEEL
  7. GANGS FIGHT
  8. GOLEM OF PRAGUE
  9. SIGN OF THE TIMES
  10. BEAUTY VS BEAST
  11. WINNERS TAKE ALL
  12. DESPAIR (BONUS TRACK AVAILABLE ONLY ON CD)

Line up

  • Giacomo “Giga” Gigantelli: vocals, bass
  • Stefano Pisani: guitar
  • Luca Giannotta: drums

Voto medio utenti

A distanza di ben dodici anni dal precedente “Time and eternity” tornano (inaspettatamente) i veterani del metallo italiano Spitfire (con un monicker nell’occasione incrementato dal suffisso MkIII) e lo fanno con un disco che mi riconcilia pienamente con le sonorità dell’hard n’ heavy classico, molto amato dal sottoscritto e tuttavia ultimamente di rado capace di produrre nei suoi provati sensi autentiche scosse di esaltazione emozionale, nonostante la ricchezza dell’offerta.
Gli ingredienti principali di questo “Shadows phantoms nightmares” non sono diversi da quelli utilizzati da tanti dei frequentatori della cosiddetta N.W.O.T.H.M. ma in questi solchi rilevo una misura nel loro dosaggio difficilmente reperibile nell’esuberante e convulso rockrama attuale.
Qualità compositiva di grande spessore e la capacità di gestire sagacemente gli incroci tra melodia e potenza, emergono in maniera risoluta in un programma che non ha veri momenti interlocutori e sciorina tutti i dogmi del settore con disinvoltura e intensità, attivando l’inevitabile effetto dejà-entendu nella sua forma più coinvolgente e avvincente.
Sarà una questione di maturità espressiva e di attitudine, perché adoro la voce di Giacomo “Giga” Gigantelli e magari il giudizio sarà anche minimamente influenzato dall’affetto “storico” che nutro per i pionieri del genere nel Belpaese, eppure trovo l’albo davvero appagante in tutti i suoi elementi costitutivi, a partire da una tellurica “Earthquake” che sembra voler sfidare Saxon e Judas Priest nella categoria delle “vecchie volpi” più efficaci del terzo millennio.
The eagles are laughing” scurisce i toni e incrementa ad arte il carico di pathos mantenendo alto il coefficiente di suggestione sensoriale e se “Phantom barrow” è una cavalcata sonora dai tratti vagamente Ozzy-eschi, “Once it was human (The fly)”, la balladSpirit of the blind man” e “Screaming steel”, piacciono ancor di più per il modo in cui la materia metallica tradizionale, pilotata dalla chitarra vibrante di Stefano Pisani e dall’ugola del grande “Giga”, assume contorni arcani e seducenti.
Gangs fight” e la riuscita celebrazione Priest-ianaGolem of Prague” (“Turbo lover” docet) riprendono a sollecitare la porzione maggiormente istintiva dell’animo metallico, mentre “Sign of the times” si avvicina alle cromature scintillanti del class-metal, ricordando all’astante quei Danger Zone di cui Gigantelli e Roberto Priori, curatore della masterizzazione dell’opera, sono splendidi “agitatori”.
Rush finale riservato all’ammaliante e variegata “Beauty Vs beast” e a due incalzanti frammenti sonici denominati “Winners take all” e “Despair”, a chiusura di un ascolto, come anticipato, assai godibile dal primo all’ultimo istante.
Non rimane dunque che accogliere gli Spitfire MkIII con il più caloroso dei “bentornati”, sollecitando tutte le generazioni di estimatori del settore a sostenerli come meritano (già da “qualche" anno, tra l’altro).
Recensione a cura di Marco Aimasso

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