Avevamo incrociato i canadesi
Gutvoid ed il loro death fantascientifico in occasione di uno split con altre tre band emergenti della
Blood Harvest all’inizio di questo 2022. In chiusura di recensione scrissi che attendevo con curiosità di risentirli sulla lunga distanza per poterli valutare meglio…beh a quanto sembra non ho dovuto attendere chissà quanto poiché, sempre per l’etichetta svedese, è da poco uscito il presente
“Durance of lightless horizon”.
Sei canzoni per una durata che supera i cinquanta minuti si traduce in brani lunghi ed articolati in cui abbonda la carne messa sul fuoco, stando molto attenti a non perdersi via in fase di composizione tenendo sempre presente dove si vuole arrivare.
La musica dei
Gutovoid abbonda nell’utilizzo di elementi dissonanti e melodie spettrali con l’obiettivo di creare atmosfere abissali al servizio di un death metal un po' troppo leggerino per esser completamente inserito nel filone di quello proposto, per intenderci, da gente come
Blood Incantation, Demilich o Adramelech.Da un lato capisco l’esigenza di scegliere una produzione pulita per rendere al meglio il senso “cosmico” che fa da filo conduttore in
“Durance of lightless horizon”, dall’altra però stiamo sempre parlando di death metal e un minimo di pesantezza è richiesta anche quando si sceglie di
impegnarsi in soluzioni tortuose.
Aggiungete la tendenza a riutilizzare più volte gli stessi schemi, specie nei casi in cui la durata delle canzoni diventa più importante – e converrete con me che i
Gutvoid devono ancora affinarsi per poter competere con armi affilate.
Da rivedere al prossimo giro di danze.
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