I
Nigrum nascono in sud America, Messico per la precisione, ma solo dopo il loro trasferimento in Svezia, facendo seguito a due EP ed a cambi di line up, esordiscono sulla lunga distanza con
"Elevenfold Tail", un album che, a mio parere, potrebbe essere inserito alla voce “perfetto esempio di black / thrash metal”.
Partendo dal look dei Nostri, fino ad arrivare alla loro musica, infatti, tutto quello che ascolterete in questo debut è un perfetto incrocio tra i due generi, un incrocio, lo sottolineo subito, dannatamente riuscito ed in grado di esaltare l'ascoltatore tra ritmi forsennati, riffing tagliente, sinistre melodie e voce acida da manuale.
I
Nigrum, forti anche di una registrazione nitida e precisa, sciorinano undici brani che ti azzannano al collo, ricchi di irruenza, letali nel loro incedere baldanzoso, devoti tanto alla scuola estrema tedesca di una volta come a quella svedese più moderna (lascio a voi scoprire i riferimenti), in un connubio, lo ripeto, che non farà prigionieri e che, soprattutto in sede live, sarà in grado di colpirti in faccia come un maglio di acciaio lasciandoti basito e senza forze.
La qualità migliore di
"Elevenfold Tail" sta nella chirurgica violenza delle sei corde che, accompagnate da una sezione ritmica "metronomica", intessono trame affilate e urticanti le quali, esaltate da improvvisi cambi di tempo, vi faranno scapocciare con violenza e vi ricorderanno con veemenza, che, quando la commistione di queste due anime (black e thrash) è fatta con questa qualità, sarà difficile trovare musica più esaltante e più devastante di questa.
"Elevenfold Tail" è un bel dito medio rivolto a tutti e tutto ed i
Nigrum una macchina da guerra tirata a lucido ed oliata in tutti i suoi ingranaggi.
Alzate il volume e fatevi del male!
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