Formati da ex menbri di Vreid e Windir, gli
Slegest col nuovo disco "
Avstand" continuano la direzione punk'n'roll sulla falsariga ( neanche troppo falsa in verità ) di Motorhead, Darkthrone e Abbath (della fase rocknroll della loro carriera ).
Non fosse per le vocals tipicamente Black di Ese e per la provenienza (Norvegia) non si direbbe affatto che siamo di fronte ad una black metal band a tutti gli effetti classificata come tale.
Già dall'opener "
Innsikt" il giro di basso alla Lemmy ci conduce verso lidi sicuri, anche se non mancano le sorprese come la (bella) versione del vecchio classico dei grandi Status Quo "
Oh Baby", qui resa più punkeggiante o la classicheggiante "
Gate" con tanto di intermezzo di sax(!). Si vede benissimo che Ese è cresciuto a pane, rock e Motorhead, qui l'heavy metal ci da si la carica ma anche quel senso di divertimento gogliardico a base di birra e corse in moto sulle highway americane che manca totalmente nelle produzioni "estreme " della fredda Norvegia.
Qui il motto è: "
divertimento e Rock'n'roll a tutto volume", senza farsi tanti problemi se il tutto puzza di già sentito, con riff sporchi, sezione ritmica in perenne up-tempo, vocals acide e solos minimali.
Le ritmiche ed il songwriting sono squisitamente rock'n'roll ("
Evigheit Pa Evigheit", "Forloysnig Og Rus" e pure quando si pigia sull'accelleratore come in "
Vinterkristus") e tutto scorre via piacevolmente in poco più di 30 minuti di semplice ma energica musica.
Plauso.
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