Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:42 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. HUNTERS
  2. WORMS
  3. WITCH OF THE WOOD
  4. LOOMING DARKNESS
  5. CODEX GIGAS
  6. ALMOST NOTHING

Line up

  • Daniele Valseriati: drums
  • Daniele Mandelli: guitars
  • Riccardo Tonoli: guitars
  • Emanuele Cirilli: vocals
  • Paolo Veluti: vocals, bass

Voto medio utenti

Anticipato dai due singoli usciti rispettivamente a Marzo dello scorso anno e inizio Febbraio del 2022, ecco presentarsi i romagnoli Swarm Chain con il loro debut album 'Looming Darkness', della quale uscita si è occupata la Punishment 18 Records. Un sound molto drammatico e quasi di rassegnazione rappresenta l'essenza della band, e conseguemente anche l'album che, oltre ad una copertina davvero eccezionale, si candida per diventare uno dei più interessanti dell'anno pur essendo neanche a metà di quest'ultimo.

Non aspettatevi di poter assimilare 'Looming Darkness' in un solo, rapido ascolto. Riff molto sabbathiani, come già possiamo sentire nell'opener 'Worms' (tra l'altro uno dei due singoli descritti precedentemente), mista ad atmosfere che ricordano alla lunga anche i Saint Vitus con Scott Reagers alla voce e Trouble, fanno di questa uscita un sicuro ascolto per tutti gli amanti del doom vecchia scuola, che potranno certamente trovare nei suoi intrecci musicali pane per i loro denti.

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Particolarità del disco è l'uso di vocals pulite ad opera di Paolo Veluti (che suona anche il basso) coadiuvate da quelle in growl di Emanuele Cirilli, pronto ad intervenire solo in alcuni momenti ben precisi, come in 'Witch Of The Wood', tra l'altro uno degli highglight del disco con la sua batteria dall'incedere oscuro e che sembra davvero portare parole prive di speranza. 'Almost Nothing' potrebbe a conti fatti essere l'unica canzone con un piglio più veloce rispetto alle precedenti, ma non immaginetevi di trovarvi fronte a sonorità speed metal, anzi tutto il contrario. Con riff consistenti e che sanno molto di Candlemass, si approccia invece la Titletrack, un vero e proprio macigno di dolore, sorretto dalle chitarre sempre puntuali di Daniele Mandelli e Riccardo Tonoli.

Davvero un Debutto con la D maiuscola quello degli Swarm Chain che, se saranno ancora più focalizzati sul tagliare quei pochi minuti in eccesso di ogni pezzo o al contrario renderli più variegati ed esplorativi, sapranno dire ancor di più e diventare una delle realtà doom più promettenti nel panorama.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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