Copertina 8

Info

Anno di uscita:2023
Durata:45 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. AUSTERITY
  2. COLOSSAL SHADE
  3. OPALINE
  4. BIRDS
  5. DRAB MOON
  6. AUTHOR
  7. IMPERMANENCE
  8. SCLERA
  9. ATRIUM
  10. NO BEACON TO ILLUMINATE OUR FALL

Line up

  • Anders Nyström: guitars
  • Jonas Renkse: vocals, songwriting, lyrics
  • Niklas Sandin: bass
  • Daniel Moilanen: drums
  • Roger Öjersson: guitars

Voto medio utenti

Eccomi qui a trattare con reverenza il nuovo parto creativo degli svedesi, il primo sotto le insegne austriache della Napalm Records.
Sgombriamo subito i dubbi nell’affermare che dopo molti ascolti, i nostri non hanno mai sbagliato un colpo, anzi, hanno un ventaglio di ricercatezza che pochi musicisti hanno in possesso e soprattutto sanno distillare qualità sopraffina ad ogni uscita.
Basta sentire l’opener “Austerity”, un’apertura che decisamente è metallica al punto giusto; qui basso, chitarre, batteria e tastiere vanno in una direzione unica dove il progressive metal è legge ma soprattutto ha un ritornello fantastico.
Menzione va al solo di chitarra pregno di pathos e gusto, ottima prova di Anders Nystrom, come sempre peraltro.
Altro brano eccelso è “Opaline” che è umbratile; la prova vocale è intensa e soprattutto non disdegna di flirtare con certo pop.
Si ho detto pop, basta sentire il ritornello di questo mid tempo che potrebbe spazzare via tutti i pupazzi del mainstream di casa nostra per lo stile.
Si riprende ad aumentare i gradi con “Birds”, chitarre pesanti e tastiere che menano le danze.
La base è prog ma riletta in chiave molto personale, dove gli svedesi sanno bilanciare atmosfere con il proprio marchio indelebile.
La produzione è potente e cristallina, si riesce ad ascoltare ogni singolo strumento senza nessuna prevaricazione, personalmente forse trovo il suono della batteria un pochino “grosso” per i miei gusti ma sono inezie.
Una delle tracce che mi ha più colpito è “Sclera”, anche in questo caso la formazione gioca sulla divisione piano/forte con strumenti accennati e pochi tocchi di chitarra per poi ecco farsi largo la melodia drammatica nel ritornello.
Altra caratteristica importante è quel mood malinconico sempre presente nel corso delle dieci composizioni che è insito nell’animo del popolo scandinavo.
Cosa c’è da dire in aggiunta se non che è un disco che conferma l’algida bellezza della compagine svedese, qui è tutto un piacevole viaggio sonoro, consigliatissimo.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 gen 2023 alle 21:09

E' un ottimo disco, si sente molto la mano di Renkse (come in buona parte della recente produzione). Sarebbe da mollare il colpo con quegli svogliati tentativi prog che ogni tanto fanno capolino e vedere cosa esce scegliendo un approccio più semplice e diretto.

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