Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2023
Durata:56 min.
Etichetta:AMS Records

Tracklist

  1. PICCOLE GOCCE
  2. IL DISCORSO
  3. PROLOGO FRAMMENTARIO
  4. EVERYTHING’S CHANGING
  5. UN VIAGGIO VERSO UN SOGNO
  6. NEBBIA SUL BUIO
  7. LA RAGIONE
  8. LA NECESSITà
  9. GHIACCIO CALPESTATO
  10. CRISTINA
  11. AWONDALIMBA
  12. IL COSMO
  13. EIN LIED DER SOLDATENFRIEDHOF IN BRUNECK

Line up

  • Luca Scherani: keyboards
  • Martin Grice: sax
  • Paolo Tixi: drums
  • Joanne Roan: flute
  • Alessio Calandriello: vocals
  • Sylvia Trabucco, Alice Nappi, Ilaria Bruzzone, Chiara Alberti: string quartet

Voto medio utenti

È sempre un piacere poter ascoltare la musica partorita da Luca Scherani, colonna de La Coscienza Di Zeno e storico collaboratore di Fabio Zuffanti in tanti dei suoi “mille” progetti (io sono particolarmente affezionato a “Merlin”).

Nel nuovo “Everything’s Changing” ci sono tutte le facce del tastierista/compositore genovese, che per l’occasione si è circondato dei migliori musicisti della sua città per un lavoro - come sempre - di ampio respiro che abbraccia rock progressivo, jazz e musica classica.

L’introduttiva “Piccole Gocce” è sinistra ed enigmatica, prima della spigolosa “Il Discorso”, dalle tinte mediterranee conferite dal quartetto d’archi e dalle tastiere briose. Le sonorità impressionistiche di “Prologo Frammentario” sfociano nella convincente titletrack, elettronica alla maniera di Ed Wynne. “Un Viaggio Verso Un Sogno” si muove tra ELP e Canterbury, mentre “Nebbia Sul Buio” è un interludio dal piglio epico.

“La Ragione” e “La Necessità” sono due facce della stessa medaglia, episodi dai tratti rockoperistici che contrastano con la disimpegnata “Ghiaccio Calpestato” e con le ritmiche sincopate della successiva “Cristina”, nobile nel rievocare il jazz sinfonico di George Gershwin. I sintetizzatori “cosmici” di “Awondalimba” preludono all’avventurosa “Il Cosmo”, ennesimo riuscito connubio tra rock e musica classica che cede definitivamente alla musica colta nella conclusiva “Ein Lied Der Soldatenfriedhof In Bruneck”, a cavallo tra un’aria italiana e un lied, appunto, tedesco.

Troppo bello per essere vero.

Qui è possibile ascoltare l'album per intero.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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