Transatlantic - The Final Flight: Live At L’Olympia

Copertina SV

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2023
Durata:170 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. THE ABSOLUTE UNIVERSE INTRO
  2. OVERTURE
  3. REACHING FOR THE SKY
  4. HIGHER THAN THE MORNING
  5. THE DARKNESS IN THE LIGHT
  6. TAKE NOW MY SOUL
  7. BULLY
  8. RAINBOW SKY
  9. LOOKING FOR THE LIGHT
  10. THE WORLD WE USED TO KNOW
  11. MP INTRO
  12. THE SUN COMES UP TODAY
  13. LOVE MADE A WAY (PRELUDE)
  14. OWL HOWL
  15. SOLITUDE
  16. BELONG
  17. LONESOME REBEL
  18. CAN YOU FEEL IT?
  19. LOOKING FOR THE LIGHT (REPRISE)
  20. THE GREATEST STORY NEVER ENDS
  21. LOVE MADE A WAY
  22. THE WHIRLWIND SUITE
  23. NM AND RS INTRO
  24. WE ALL NEED SOME LIGHT
  25. THE FINAL MEDLEY

Line up

  • Neal Morse: keyboards, acoustic guitar & vocals
  • Mike Portnoy: drums & vocals
  • Roine Stolt: guitar & vocals
  • Pete Trewavas: bass & vocals
  • Ted Leonard: guitar, keyboards, percussion & vocals

Voto medio utenti

“How do you follow an album that’s two different releases, one of which is a double album? Where on earth could you possibly go from there?”

Sono queste parole di Mike Portnoy a lasciare poche speranze a chi immaginava un futuro per i Transatlantic. Dopo quasi 25 anni di onorata carriera, infatti, tutto fa pensare che “The Final Flight: Live At L’Olympia” sia davvero un punto di non ritorno per il supergruppo internazionale.

Potrei sbagliare, ma lo stesso quintetto - considerando anche l’ospite Ted Leonard - sembra più emozionato del solito sul palco, come se l’obiettivo supremo fosse quello di essere protagonisti di un evento unico e irripetibile. Troppo poetico? Ascoltate l’intera “The Absolute Universe” - qui proposta nella sua versione “ultimate”, con qualche accorgimento extra che fa quasi pensare a una quarta (!) e definitiva versione della suite - o le altrettanto titaniche “The Whirlwind Suite” e, soprattutto, “The Final Medley”, con il meglio dei primi lavori.

Ma forse è “We All Need Some Light” a dare la misura della portata dell’evento, con il pubblico impegnato a dimostrare tutto il suo affetto (guardate il video, vale più di mille parole).

Grazie di tutto Transatlantic.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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