Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:63 min.
Etichetta:Eönian Records

Tracklist

  1. PLAY THE GAME
  2. I WANT IT ALL
  3. DANGER I FACE
  4. DANCE
  5. IF ONLY YOU CAN SEE ME NOW
  6. HOPIN’ LOVE WILL COME
  7. SIT ON THIS
  8. BAD ENOUGH
  9. CITY LIGHTS
  10. LET THE ORGY COMMENCE
  11. JUST TELL ME YOU LOVE ME
  12. BELIEVE
  13. MY AMERICAN PIE
  14. HUNTING THE STREETS (EARLY DEMO)
  15. FIGHTING FOR YOUR LOVE (EARLY DEMO)

Line up

  • Gene Hunter: bass, guitar, vocals
  • Gary Ryan: vocals, drums, guitars
  • Mike Sinclair: guitars
  • Nick Bellarosa: guitars, vocals
  • Ron Hunter: drums
  • Jimmy Patryx: vocals on tracks #13 & #14

Voto medio utenti

Avevano praticamente tutto per raggiungere il successo … le canzoni “giuste” per attirare l’attenzione di chi adorava Kiss, Silent Rage, Firehouse, Poison, Ratt e Slaughter, un’immagine adeguata alla fiorente scena hair-metal e un notevole seguito non solo a livello underground (la biografia narra di concerti sold-out da headliner in prestigiosi locali quali L'Amour, Club Bene, Stone Pony e il Brook Theatre nel New Jersey, con gli Skid Row come opening-band …), eppure nessuno (o quasi …) finora aveva memoria di questi N.Y. Fury, a quanto scopriamo oggi (grazie alla Eönian Records), prime-mover del variopinto rockrama Newyorkese.
Una “riscoperta” che si allinea ad un trend piuttosto diffuso e che tuttavia ci consente di apprezzare il lavoro di un gruppo fondato nel 1980, che avrebbe meritato sicuramente qualcosa di più e che invece, a causa delle solite “congiunzioni astrali negative” (è curioso però che il leader Gene Hunter attribuisca parte delle loro sventure al fatto di essere “troppo famosi”, inducendo i promoter dell’epoca a ritenerli già sotto contratto e alzando inevitabilmente l’asticella delle aspettative nei loro confronti …) non riuscì a concretizzare le sue velleità artistiche sotto il profilo discografico.
I want it all”, che raccoglie oltre sessanta minuti di materiale inedito (comprese due remote registrazioni demo della band), rappresenta dunque l’occasione di riscatto per questi competenti e poco fortunati figli dell’edonismo ottantiano, di quel mondo fatto di outfit appariscenti, quintali di make-up, capelli cotonati e, soprattutto, tanta “leggerezza”, che molti guardano con malcelata nostalgia.
Il rimpianto, ovviamente, riguarda anche e innanzitutto la musica, e visto che sono in parecchi i gruppi contemporanei che tentano di replicare quel tipico misto di testosterone, vizio e romanticismo, questo disco potrà essere utile per comprendere ancora meglio cosa voleva dire suonare questa “roba” negli anni ottanta, con l’entusiasmo, l’energia e la verve di chi “sgomitava” per emergere dalla massa e conquistare il pubblico e le charts dell’epoca.
Un pizzico d‘inevitabile ingenuità (soprattutto in certe linee vocali) non lede l’effetto emotivo procurato dall’ascolto di brani coinvolgenti come "Play the game”, “I want It all”, “Danger I face”, “Dance”, “If only you can see me now” (piuttosto Poison-esca), “City lights” e “Hopin’ love will come”, senza dimenticare le immancabili concessioni sentimentali elargite a “Just tell me you love me”.
Qualcuno meno dotato dei N.Y. Fury ha sicuramente avuto più fortuna (e scaltrezza …) di loro e se questa è purtroppo una delle “regole” di un “gioco” che non sarà mai pienamente meritocratico, a noi non rimane che rendere tardiva giustizia a una formazione di buon valore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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