Noveria - The Gates Of The Underworld

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:68 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. HERITAGE
  2. ORIGINS
  3. DESCENT
  4. VENOM
  5. REVENANT
  6. THE GATES OF THE UNDERWORLD
  7. ASCENT
  8. OVERLORD
  9. ANIMA
  10. ETERNAL

Line up

  • Andrea Arcangeli: bass
  • Francesco Mattei: guitars
  • Francesco Corigliano: vocals
  • Julien Spreutels: keyboards
  • Davide Calabretta: drums

Voto medio utenti

L’unica critica che si potrebbe muovere nei confronti di un gruppo, formalmente impeccabile, come i bravissimi Noveria, è di avere un sound che sa fortemente di “già sentito”, sensazione assai ricorrente negli anni, e che si è spesso rivelata la classica “croce e delizia” della band.
Se da un lato infatti, lo stile dei Nostri ha sempre risentito pesantemente delle influenze dei loro “padri putativi” Symphony X, ma anche dei loro “fratelli maggiori” DGM , dall’altra parte, è pur vero, che bisogna essere capaci di comporre e suonare in maniera cosi complessa, mantenendo intatta la propria genuinità e, in questo, i Noveria sono sempre stati dei maestri!

The Gates Of The Underworld, quarta fatica discografica dei capitolini, uscita per Scarlet Records, non fa eccezione, relativamente a quanto sopra esposto.
Si tratta di un lavoro validissimo che propone, come da tradizione, la classica miscela di prog-power graffiante, massiccio e complesso, dall’elevatissimo tasso tecnico ma, al tempo stesso, estremamente attento alle trame melodiche.
Le ritmiche, curate immancabilmente con dovizia da Andrea Arcangeli al basso (a proposito di DGM!) e dalla “new entry” Davide Calabretta alla batteria, sono talmente incalzanti da concedere solo raramente degli attimi di tregua alle orecchie dell’ascoltatore.
Ma ovviamente, il sound di questo nuovo album è, come sempre, marchiato a fuoco da una chitarra ultra compressa e perennemente dinamica, per merito dell’instancabile lavoro di Francesco Mattei. L’abile chitarrista, con i suoi assoli articolati, o grazie a riffs estremamente taglienti, conferisce la giusta dose di ferocia e drammaticità alle composizioni, le quali, dal canto loro, talvolta aprono a soluzioni melodiche ariose e totalmente inaspettate, che spezzano la regolarità del disco e a cui contribuiscono anche le tastiere barocche di Julien Spreutels (ex-Magic Kingdom).
Il tutto, ulteriormente enfatizzato dalla musicalità di un vocalist dotato e dalla spiccata espressività emotiva, come Francesco Corigliano.

Tuttavia, nonostante i palesi richiami, di cui si parlava all’inizio, ai vari Symphony X, DGM (su tutti), ma anche ai Myrath, (vedasi tracce quali Origins, Revenants, l’arabeggiante Ascent o la conclusiva Eternal), rispetto ai precedenti lavori, i Noveria questa volta riescono a metterci un pizzico di personalità in più.
Ne è un fulgido esempio l’elaborata title-track, oppure l’avvincente Descent (in cui spicca la presenza di Fabio Lione nelle vesti di special guest), o ancora la catartica Anima, che sembra la sigla finale di una pellicola cinematografica particolarmente malinconica.

A conti fatti, anche questa volta, i Noveria riescono a mettere in evidenza un invidiabile spessore qualitativo e compositivo, rendendosi autori, con questo The Gates Of The Underworld di un buon album ed inanellando l’ennesimo centro discografico. E pazienza se, in alcuni frangenti, questo lavoro potrebbe risultare eccessivamente derivativo. Va infatti riconosciuto che le varie influenze vengono elaborate abilmente ed in maniera genuina dalla band capitolina, permettendo al disco di risultare fresco e realmente sentito, in ogni suo singolo momento.



Recensione a cura di Ettore Familiari

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