I
Paraphilia sono un duo Death Metal proveniente dall’Oregon, formatosi nel 2020 per volontà dei fratelli
Parker (entrambi polistrumentisti),
Stephen e
Kenneth, con all’attivo già svariati progetti nel genere come Maestus, Lodge of the Empty Bed, ex Pillorian, ecc.ecc.
Dopo aver dato alle stampe nel 2001 il loro EP di esordio
“Primordium of Sinister Butchery” si ripresentano nel 2023 con il primo full-length:
“The Memory of Death Given Form”, prodotto e distribuito in maniera totalmente indipendente.
I Paraphilia li possiamo situare nel filone più brutale e tecnico del Death inaugurato dai Suffocation e portato avanti da gruppi come Cryptopsy, Deeds of Flesh, Nile, Necrophagist, Dying Fetus, ecc.ecc.
La maggior parte del lavoro è svolta da Stephen, che lo troviamo accreditato alla chitarra, al basso, alla drum-machine e alla voce, mentre Kenneth si limita al microfono e alle lyrics.
Dunque, ciò che ci propongono i Paraphilia è un Technical Brutal Death estremamente potente e veloce che però riesce a contenere al suo interno molti passaggi “melodici” con piccole aperture progressive, tramite un intreccio particolare di dissonanze e armonizzazioni – che in qualche misura ricordano un po’ alcuni passaggi dei Morbid Angel –, in particolar modo grazie al guitar-work di Stephen; e una dimensione atmosferica dai tratti mistici che è tutto fuorché scontata per il genere in questione, che deriva dalla sfera tematica, di non facile intelligibilità, trattata dai due fratelli, cioè una sorta di filosofia cosmologica.
Per quanto riguarda il misticismo atmosferico che ammanta l’LP penso per esempio a brani come la
title-track, in particolar modo nel rallentamento situato nella parte centrale, oppure lo si avverte ancora più prepotentemente in
“Thanatical Imperative” (dove si può udire anche qualche tastiera) o nella conclusiva
“Eaten”.
Nonostante si tratti di ambiti tematici differenti mi viene spontaneo di accostare in qualche misura la proposta dei Parker ai primi lavori dei Nile, pur non avendone la stessa caratura.
“The Memory of Death Given Form” è davvero un platter di notevole livello, ben prodotto e suonato con maestria, con una durata di soli 33 minuti che riesce a mantenere agevole l’ascolto.
Risente purtroppo della scelta di affidarsi ad una drum-machine anziché ad un batterista in carne ed ossa, risultando in certi tratti un po’ troppo “artificiale”, ma si tratta di sottigliezze, poiché la qualità del songwriting e la resa sonora del Brutal messo sul piatto dai ragazzi dell’Oregon è innegabile.
Sette tracce con pochi punti deboli che raggiungono il loro apice nella tritaossa
“Coruscation”, nella mastodontica
“Stelliferous Unmaking”, in “
The Memory of Death Given Form” e nel progressive di
“Thantical Imperative”.
Acquisto consigliato per tutti gli amanti del genere!
https://www.youtube.com/watch?v=017iAIezx40
Recensione a cura di
DiX88
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