Il progetto Hard ‘N’ Heavy post
Motörhead di
Phil Campbell, messo in piedi con i suoi tre figli,
Phil Campbell and the Bastard Sons, dopo un Ep, due full-length e un live, procede spedito con la quarta release in studio, il nuovo album:
“Kings Of The Asylum”.
La formazione è la medesima dei suoi predecessori, fatta eccezione per un cambio alla voce che vede l’entrata di
Joel Peters al posto di
Neil Starr. Inserimento che a mio avviso ha giovato molto all’economia della band, in quanto
Joel Peters si dimostra da subito più incisivo e muscolare del suo predecessore, facendo guadagnare un tiro nuovo ai brani.
Phil Campbell e famiglia vanno sul sicuro, e in
“Kings Of The Asylum” ci propongono un Hard Rock dal mood Sleazy che richiama i fasti della seconda metà dei gloriosi 80’s, quelli di
Gun N’ Roses,
Skid Row,
Aerosmith dell’era
“Pump” (1989) ecc.ecc., ma lievemente meno rileccati e con un piglio Heavy classico ad irrobustire il tutto, in cui ovviamente non mancano richiami ai
Motörhead. In particolar modo in
“The Hunt”, che riprende pari pari il riff di
“Ace Of Spades”, con tanto di suono del basso che rievoca il Rickenbacker del buon vecchio
Lemmy; mentre in
“Maniac” si ripercorrono alcune sonorità Blues/Rock sulla scia di
“Going to Brazil”.
Gli inglesi ci sparano in faccia le loro cartucce migliori proprio ad inizio LP:
“Walking In Circles”, l’accattivante
“Too Munch Is Never Enough”, con i suoi cori A.O.R., ed
“Hammer And Dance”; tracce ruvide e potenti come non ne avevano mai scritte. Dopodiché
“Kings Of The Asylum” ha una leggera flessione qualitativa verso il basso, ma in ogni caso, tra momenti più ispirati e altri meno, rimane su livelli discreti.
Tra gli episodi migliori, oltre ai tre iniziali citati, si può inserire la tosta e quadrata
“Strike The Match”, contraddistinta da un intro di chitarra che paga il dazio agli
AC/DC; il singolo
“Schizophrenia”, adeguatamente tirato a lucido, con il suo piglio catchy, che seppur non eccelso, scorre piacevolmente. Interessante anche il Blues cadenzato della
Title-track – una presa di giro sarcastica nei confronti di chi gestisce il potere, della nostra società, e del gregge che da esso viene condotto – irrobustito da echi di Metal classico. Purtroppo però risulta leggermente sciupata dalla sua eccessiva ripetitività, e da un refrain leggermente scontato. Non male, pur lasciando un senso di irresoluto, è anche la melodica
“Ghosts”, con il suo andamento misterioso e ipnotico, la quale contiene al suo interno un grande solo di
Campbell, il cui tocco riesce a rendere interessante anche i brani più deboli.
Tirando le somme,
“Kings Of The Asylum” è un buon disco Heavy/Rock dai suoni moderni, con un’ottima produzione, onesto, sporco e di impatto, contenente molti momenti galvanizzanti. Probabilmente ad oggi è il miglior lavoro della band, la quale ha tratto beneficio dall’inserimento della forza al microfono della nuova leva
Joel Peters. Anche gli altri membri fanno la loro figura, ma è inutile dire che sia
Phil a giganteggiare su tutti e a tenere le redini del gruppo. Riuscendo, da chitarrista di serie A quale è, a conferire un valore aggiunto ad una formazione che altrimenti rischierebbe di passare inosservata.
https://www.youtube.com/watch?v=LgRtd1vpffI
Recensione a cura di
DiX88