Dodici minuti di buon vecchio death metal svedese, di quelli che vanno giù senza troppi problemi e senza alcuna elucubrazione. In estrema sintesi death metal “ignorante”.
Le quattro canzoni – due a testa per
Feral e
Crawl – raccolte in questo split dal pomposo titolo
“Made as Those Who Are No Longer Alive”, oltre che a farci passare qualche buon momento di svago, servono più che altro a ravvivare l’attenzione del pubblico nei confronti di due band che, dal lontano 2018, non pubblicano un lavoro completo sulla lunga distanza.
Sebbene accumunate dall’amore e dalla passione per questo tipo di sonorità, l’approccio con il quale
Feral e
Crawl si accostano alla materia è differente.
“From the ancient tombs” è un vibrante death ‘n roll, grezzo e ruvido con un ritmo coinvolgente, di chiara derivazione
Entombed seconda metà anni 90,
“Released from the Bondage of the Earth” invece è punta tutte le sue fiches sulla velocità spuria sostenuta da un incessante d-beat: anche qui l’influenza dei padri fondatori del genere è evidente.
Coi Crawl invece abbiamo fra le mani due schegge, “
Where the Dead Flesh Whispers” e “
Vanity” sono due uptempo articolati nei movimenti in cui si può avvertire una comune base di derivazione punk. Entrambe hanno una brevissima durata, ma la chimica funziona grazie alle ritmiche da headbanging indiavolato che non lasciano respiro.
Come detto in apertura, death metal “ignorante” ma che porta a casa l’obiettivo con una facilità irrisoria e consente alle due band di riemergere in superficie.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?