Pronti a un tuffo nel passato? Gli spagnoli
Slowburn fanno un heavy metal alla vecchia, bello grezzo, registrato ad un livello appena sufficiente, e con la voce di
Guillermo Muñoz che va così in alto che vi scrosta l'intonaco dal tetto, peraltro senza il minimo di grazia. Roba da garage insomma, da magliette dei primi Maiden, con un riff-o-rama carino e un minimo ragionato, ma una resa che suona terribilmente fuori tempo, in qualsiasi tempo voi vi troviate. Si sente la passione degli iberici per quello che fanno, ma le canzoni di "
Fire Starter" sono una collezione di cliché, peraltro con quella che più che una patina
agée è una coperta di amianto, che rischia di soffocare il prodotto. Per carità qualche bel pezzo tirato e con pochi fronzoli c'è, e penso a brani come "
On Fire", che rallenta nella strofa per poi ripartire di slancio. Ma è come guardare la pubblicità dell'Olio Cuore, negli anni '80, e chiedersi che fine abbia fatto il tizio che saltava la staccionata, e se mai ce la farebbe oggi... Insomma, un filo cringe.
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