Gli Xtoy sono una band che ha tanta voglia di fare, dopo un promo-cd ed un mini pubblicato negli Stati Uniti, giungono al primo disco, rigorosamente autoprodotto e, in quante tale, con tutti i difetti del caso, vedi mancanza di un booklet e di una copertina degni di tal nome. Tuttavia preferisco credere che questi ragazzi di Monza amino badare più alla sostanza che alla forma, e prova ne è che in questo disco è possibile trovare una succulenta traccia multimediale fatta di ben due video più numerose altre informazioni.
Le coordinate della band spaziano su quanto fatto in America negli ultimi 15 anni fa, e se l’iniziale “Porpora” sembra un misto tra l’introspezione dei Creed, il dinamismo vocale di Dez Fafara dei Coal Chamber ed un impatto schizoide assimilabile al debutto dei SOAD, dobbiamo comunque constatare che l’originalità non è il punto di forza degli Xtoy. Ciò ovviamente non significa che la band non ci sappia fare o non sia capace di comporre pezzi interessanti, uno su tutti “If ‘U Want To Confess”.
Tutti i pezzi sono di discreta fattura, giocati su un mood nervoso e sempre pronto ad esplodere in riff cattivi e ritmiche dinamiche. L’impatto è però abbastanza mediato dalla non perfetta registrazione, con suoni non così puliti e potenti come il genere richiederebbe. Il disco è inoltre inframmezzato da intermezzi come “Ombre” e la conclusiva “There’s A Door”, le quali racchiudono nel loro intervallo i due picchi più alti di questo disco, ovvero “Bio-logic” e soprattutto “I Ask You Why”, pezzo che mostra chiaramente le notevoli potenzialità della band. In definitiva un disco con buoni momenti che si stagliano su una base alquanto ortodossa, di una band che abbisogna di un tocco di personalità in più, ma dalle indubbie capacità.
Contatti: www.xtoy.it
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?