La (quasi) one man band americana capitanata dal mastermind
Tony West rilascia il nuovo album di hard rock energico e melodico che si muove su coordinate musicali ben precise che affondano le radici nell'hard classico, si sentano i riff della titletrack o di "
Out On A Jones ", ma proponendo suoni moderni al passo coi tempi.
Le ritmiche non sono quasi mai veloci privilegiando i mid tempo sui quali si erge la voce acuta e ficcante di West, le chitarre sono graffianti e ricche di groove (
"Whore Of Babylon"), il suono è sporco e ruspante e coniuga tradizione con modernità (
"Keys To The Kingdom" sembra uscita da un disco di Marylin Manson, "
Dirty Halo" dagli Stone Temple Pilots ), e il disco gode di una grande eterogeneità che rende l'ascolto fluido e piacevole nonostante la presenza di ben 13 tracks. Ci sono anche rimandi all'ultimo Ozzy - peraltro le vocals di West lo ricordano abbastanza - come in (
"Queen Of Everything") e in generale sono le melodie a farla da padrona, spesso i chorus sono cantabili ma mai risultano banali o scontati, "
Devil With Angel Face" alza un po' il ritmo con la sua base tirata e le vocals filtrate, gran pezzo, mentre "
Velvet Girl" è un blues rock con tanto di armonica che non solo non stona nel contesto generale del disco ma anzi risulta essere uno dei numeri più riusciti a ricordare come il gruppo abbia le radici ben salde nel rock classico, "
Gates Of Steel" puzza addirittura di Sex Pistols!
Infine per gli amanti delle ballads abbiamo l'ottima, corale e bluesy "
Dancing With The Angels" e la più classica e drammatica "
Mia".
Un disco vario e completo che si candida fra le migliori uscite nel genere per questo fine 2023.
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