Sembrano averci preso un particolare gusto i britannici
Imperium per gli EP, tanto che dal 2015, anno della loro fondazione, ne hanno messi sul mercato ben tre, se si conta anche l'ultimo uscito e oggetto di questa recensione,
'When Kings Meet'. Preceduto dal singolo
'Iron Thunder', uscito come singolo nel 2022, questa nuova pubblicazione segue a ruota il sound che era già stato presentato sui precedenti, un heavy/thrash metal roccioso, veloce, anche un po' spensierato, e che quindi potrebbe deludere le aspettative di chi, dietro sia un monicker che un titolo dell'EP così altisonante e battagliero, si aspetta invece sonorità epicheggianti ed eroiche.
Questo comunque non va per nulla ad inficiare sulla qualità di questo EP che, mostrando ben tre pezzi inediti più 'Iron Throne' uscita già lo scorso anno, si dimostra capace di divertire passando dalla veloce
'Desperate Screams', dove si erge la voce di
Ben Porter sicuramente non adattissima al tipo di concept musicale che gli Imperium vorrebbero avere, ma che comunque non manca di energia. Discorso leggermente diverso per
'Iron Thunder' che, pur seguendo nelle strofe l'andazzo appena descritto, trova nel ritornello uno mood più aperto e battagliero, anche se quello che la band ci propone sembra muoversi costantemente su una sottile linea tra thrash metal alla Tankard, speed metal, ed heavy metal con tinte epic appena accennate, e dove anche la Titletrack segue le stesse coordinate. Chiudono due estratti live di
'Capable of Murder' e della Titletrack registrateal Bloodstock Festival del 2022, ben eseguite e anche accelerando non poco, ma con una registrazione abbastanza infima che però non può far mancare un sorriso sul volto per il marciume (in senso positivo) che sembra trasudare bootleg degli anni 80' da tutte le parti.
La strada degli
Imperium, in senso musicale, sembra esser già stata tracciata nonostante un'estetica che dica il contrario, ma qualche andazzo epic metal manowariano sembra ogni tanto emergere, e spero che la band lavori sullo sviluppare anche quello, oltre ovviamente a non dimenticare le proprie radici.
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