Heimdalls Wacht - Mystagogie - Lieder voll Ewigkeit

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2023
Durata:55 min.
Etichetta:Trollzorn Record

Tracklist

  1. RABENSTADIUM
  2. ON THE PATH OF THE ANCIENT
  3. KLARHEIT DER NACHT
  4. DAS TRUNKENE LIED VON EWIGKEIT
  5. SHADOWLORD
  6. EUROPA BRENNT
  7. VERLORENE SPUREN
  8. HEXENINSEL DES TEUFELS BUHLIN
  9. JEDER ABSCHIED ATMET DEN TOD
  10. ICH DURCHSCHRITT DAS RUNENTOR

Line up

  • Teja: guitars
  • Saruman: vocals, bass
  • Herjann: guitars
  • Winterheart: drums
  • Sarolf: vocals
  • Wiborg: vocals

Voto medio utenti

Dopo ben sette anni tornano i pagan/ black metallers teutonici con un piccolo cambio di formazione inserendo due nuove voci, Sarolf già presente nei Waldschrat e Forstyrre ed il misconosciuto Wiborg.
La sostanza però non cambia; basta vedere la copertina con il dolmen che campeggia su di uno sfondo stellato ed il logo nuovo che la coerenza è di casa.
Il sestetto presenta questa nuova opera pregna di violenza arcigna che si scatena come nella titletrack dove però ci sono intermezzi atmosferici con cori puliti epici che aprono a tempi più cadenzati sostenuti dallo screaming rabbioso ed acido.
Il pathos melanconico invece è presente e ti fa palpitare il cuore nella bella “Das trunkene lied von ewigkeit”, un mid tempo roccioso dove screaming grondanti dolore e rabbia fanno da contraltare ad uno scheletro sonoro melodico con influssi acustici.
Nell’up tempo “Europa brennt” c’è un duetto tra growl e screaming con l’inserimento di un coro pulito fiero ed un’influenza heavy classica data dalle armonizzazioni delle chitarre per poi correre come forsennati.
Altra perla è “Shadowlord” dove fanno capolino atmosfere cupe ed oscure generate dalle tastiere prima della sfuriata senza pietà alcuna con riffing in tremolo e piglio swedish.
Il chorus cadenzato è sorretto da tutti e tre i vocalist e sono distinguibili nonostante gli screaming perché ognuno adopera una tonalità diversa; anche qui abbiamo soluzioni ragionate con rullate e cambi di tempo che convivono con assalti di puro stampo black metal che terminano con una parte epica e pulita sottolineata da cori.
Chiude questo nuovo sigillo un brano acustico pieno di emozione come “Ich durchschritt der runetor”; aperto da venti impetuosi, la composizione è percorsa da pochi riff acustici con una voce bassa e pulita; un pezzo atmosferico ed amaro per certi versi con l’inserimento anche delle altre voci in tono scevro da asperità estreme, nonostante l’approccio minimale colpisce nel segno.
Non li conoscevo, devo dire la verità, ma questi tedeschi vanno ascoltati nel silenzio e sotto un manto di stelle fredde e distanti ma che indicano il sentiero dei Padri, ottimo.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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