Gli Ashcorn sono una giovane band che se non erro viene da Padova o dintorni e questo "X-Spleen-8" è il loro primo disco, autoprodotto. Il sound della band è un nu metal ricco di influenze, il quale nelle parti brutali è assimilabile agli Slipknot, infatti "Jane", l'unica song cantata in italiana, è una sorta di plagio spudorato dei freaks dell'Iowa e persino il testo mi fa venire in mente la loro "Purity", per il resto poi ci sono molte parti melodiche nelle quali invece ad essere plagiati sono i Fear Factory e soprattutto Burton C. Bell. Il retroterra cultural/musicale/iconografico della band, tuttavia, è fortemente influenzato dalla darkwave elettronica anni '80, cui solo per relationem può essere fatto l'accostamento con certo mood gotico presente proprio su "Demanufacture", con la differenza che però gli Ashcorn mitigano l'impatto con dosi massicce di melodia decadente e al tempo stesso futuristica.
Se le basi di partenza come abbiamo visto sono già sentite, tuttavia il risultato è alquanto personale, anche grazie all'uso della doppia voce, sia maschile che femminile, entrambi versatili e capaci di giocare tanto con la melodia quanto con la brutalità. Lady Sophitia è evidentemente influenzata da Otep.
L'iniziale "Stranger" è abbastanza esaustiva della proposta della band, la quale tra le altre cose vanta un keyboarder di tutto rispetto, abile a trovare e tirare fuori dei suoni molto efficaci.
Un appunto può essere fatto alla produzione, che difetta di un pizzico di potenza, e alla batteria, troppo naturale per il genere proposto.
Per il resto ci troviamo di fronte ad una band con buone idee, con buone capacità e con abbastanza personalità da farci sperare in futuro in qualcosa di buono. Attendiamo nuove.
Contatti: http://www.ashcorn.com
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