Gli
Svart Lotus sono una black metal band norvegese fondata nel 2012 da
Tor R. Stavenes, noto anche come
Seidemann nel suo altro progetto
1349.
Hanno pubblicato un EP omonimo nel 2016 e un full-length nel 2018:
“Stemmer fra dypet”.
Nel 2024 si ripresentano con il loro secondo album: “
Som et Vondt År”, sotto l’egida della
Hellstain Productions.
La proposta degli
Svart Lotus si mantiene più o meno sulle stesse coordinate del precedente lavoro, bensì puntando maggiormente sulla violenza e sul lato oscuro, sfoltendo così notevolmente i momenti melodici e le componenti più heavy.
Di certo i norvegesi non sono degli innovatori, piuttosto rimangono ancorati alle coordinate del true norvegian black metal, con qualche eco thrash/death, influenzato pesantemente da
Darkthrone, e
Gorgoroth dell’era
“Pentagram” e
“Antichrist” (provate ad ascoltare la
title-track); oltre che da band più classiche quali i
Celtic Frost, come ben si evince da
“Indifference and Wrath”, la quale suona come un vero e proprio omaggio al gruppo svizzero.
Il disco nell’insieme scorre molto agevolmente e rimane sempre piacevole per tutti i suoi circa quaranta minuti, pur senza mai sorprendere. La qualità dei pezzi è nella media e vi trovano spazio anche alcune divagazioni dagli standard dei gruppi appena menzionati, come per esempio l’alone folk/viking, con tanto di clean vocals, che ammanta
“Hat og Forakt” (chiaramente ispirata dai primi
Enslaved).
Di tanto in tanto i norvegesi provano anche a sperimentare un po’ con la melodia e ad inserire cantati inusuali, a tal proposito mi viene da pensare a
“Cryptic Lights”. Tuttavia i momenti migliori sono quelli in cui si inoltrano nel sentiero oscuro più tradizionale e misantropico…e forse è giusto così, è la storia nera della loro terra ad imporglielo.
Le tematiche invece toccano vari argomenti, alcune si ispirano ai libri di
Shoshana Zuboff e
Nicholas Carr; in altre invece i nostri si cimentano nei classici argomenti riguardanti l’alienazione umana, il processo di distruzione della natura da parte delle società progressiste, la rinascita di Cthuluh e altre sfere similari.
“Som et Vondt År” è un disco black metal rimasto ancorato alla vecchia scuola della prima metà degli anni ’90, sia a livello compositivo che di produzione.
Non si tratta né di un prodotto di grande spessore né di alcunché di lontanamente paragonabile ai classici del genere; tuttavia onesto e degno di essere ascoltato.
Recensione a cura di
DiX88
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