Mi mettono sempre in difficoltà le pubblicazioni come
“Heartquake/Redux”, ri-registrazione di un piccolo capolavoro indimenticato del progressive nostrano uscito nel lontano 1988.
Si tratta di neo-prog di ottima fattura ispirato a maestri del genere come
Marillion,
IQ e Twelfth Night (
“Waterproof Grave”), che sa essere particolarmente frizzante come avviene in
“Up We Go” o fin troppo nostalgico come nel caso di
“Hellishade Of Heavenue” o
“Only Visiting This Planet”, con quei muri di Mellotron e pedali Taurus a rievocare i Genesis più maturi.
Emerge più personalità nelle conclusive
“The Dream Of The Cocoon” e
“Heartquake”, pur rimanendo episodi sempre “fedeli alla linea” del genere.
Un doveroso ripasso in attesa del nuovo full-length (e possibilmente di qualche sorpresina in più).
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