Gothic e prog incrociano i propri elementi distintivi nel primo lavoro "dimostrativo" dei nostrani Kyla Moyl, una formazione che pur senza mettere in campo una dotazione d'originalità particolarmente sostanziosa, risulta abbastanza (con)vincente per merito di un background tecnico di notevole tenore ed un considerevole gusto nella scrittura e negli arrangiamenti che sanno essere, con analoghe qualità, sia sinuosi e malinconici, sia energici (senza esagerare, privilegiando in modo predominante un approccio alla materia fondamentalmente melodico) e sufficientemente "diretti", riuscendo a non stancare l'ascoltatore, grazie ad una "naturale" propensione al genere.
Una contenuta ma significativa componente "rockeggiante" contribuisce alla gradevolezza del suono dei nostri, che si estrinseca in cinque brani dal valore complessivo piuttosto elevato, dove la palma del migliore viene conquistato ex-aequo e al "fotofinish" dalla variegata costruzione elettro-acustica di "Dawn of crisis", favorita anche da congrue doti di istantanea assimilabilità e dalla deliziosa "Reena", ancora una volta molto godibile nella sua emozionante architettura musicale.
Le raffinate modulazioni vocali e le facoltà interpretative di Angela Di Vincenzo (per lei una collaborazione anche negli eccellenti Dunwich), convogliano con abilità le chitarre sagaci di Andrej Surace e le affascinanti partiture tastieristiche dell'ottimo Claudio Grasso, mentre la sezione ritmica composta da Massimo Inzillo e da Luca Gusmano, sebbene abbastanza pertinente nella sua esibizione, appare un po' in secondo piano, leggermente penalizzata anche da una registrazione non perfettamente equilibrata benché discretamente nitida e dinamica.
I Kyla Moyl sono dunque un gruppo molto buono, che potrebbe incontrare però qualche difficoltà dal punto di vista di un'eventuale gratificazione ad ampio spettro, tenuto conto delle limitate possibilità di "spazio" che una rappresentazione formalmente piuttosto "rigorosa" come la loro può avere nell'ambito di coordinate stilistiche così tanto "inflazionate", ma che a parte questo "piccolo" dettaglio, merita considerazione ed attenzione, dimostrando di saper "disquisire" su temi noti con una assai competente proprietà di linguaggio. Bravi!

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