Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:32 min.
Etichetta:Indipendent
Distribuzione:Asher Media Relations

Tracklist

  1. CENOTE SAGRADO
  2. EMPIRE IN ASHES
  3. CREATURES FROM THE SAND
  4. BLOOD UPON STONE
  5. RITUAL AUTOPSY
  6. HIDDEN
  7. PIERCED BY OBSIDIAN
  8. WALL OF WAR
  9. DAMNATIO AD FLAMMAS

Line up

  • Alex Rausa: Guitar
  • Bernardo Mendia: Drums
  • Cole Daniels: Bass
  • Brian Gulliford: Vocals
  • Jake Falk: Guitar

Voto medio utenti

Gli Ancient Entities, di Milwaukee, USA, sono un ensemble death metal composto da musicisti - sembrerebbe - esperti: Alex Rausa, Bernardo Mendia, Jake Falk, Luke Veranth e Brian Gulliford, i quali nel 2024 rilasciano il loro album di debutto in forma indipendente: "Echoes of Annihilation”. Oltre a questo, purtroppo, non ho molte altre informazioni.

Invece per quanto riguarda "Echoes of Annihilation" si tratta di un disco in equilibrio tra death e brutal death, incentrato sulla missione di riportare i suoi ascoltatori ai fasti dei tempi antichi, e in generale di immergerli tra i meandri della storia.
Gli americani condensano in appena 32 minuti tutto quello che hanno da dire, proponendo un sound marchiato a fuoco da un dualismo inscindibile di brutalità e melodia, ricordando piuttosto da vicino, per certi aspetti, i Necrophagist di "Onset of Putrefaction" (1999), e in generale il brutal/death di scuola statunitense. Troviamo inoltre svariati passaggi lenti estremamente asfissianti e carichi di groove, come per esempio in "Empire in Ashes".
Il tasso tecnico è elevato e vi sono numerosi elementi thrashy nel riffing e talvolta anche nella scelta di alcuni effetti delle chitarre, pur rimanendo sempre su territori durissimi; mi viene da citare, a tal proposito, "Creatures From the Sand".

Durante i 32 minuti di assalti brutali si avvertono anche influenze provenienti da varie altre direzioni, tra cui Decapitated, Hour of Penance e Vader, questo probabilmente ha qualcosa a che vedere anche con la mano del produttore Wjotec Wieslawsk, il quale non a caso ha lavorato proprio con tali gruppi (oltreché con i Behemoth).
Si avverte un certo influsso europeo nella proposta anche proprio dal tipo di suono, oscuro, corposo e al contempo sufficientemente asciutto e naturale, e nonostante ci si spinga su sentieri veloci non si perde mai il groove; inoltre tasso di inintelligibilità, tendenzialmente, non supera i livelli di guardia; e spesso è proprio tale caratteristica che differenzia la scuola statunitense da quella europea.

"Echoes of Annihilation” è un platter solido ed estremamente scorrevole, ricco di momenti ispirati e curato in quasi tutti i suoi aspetti; non è un prodotto innovativo e risente di un'aura un po' troppo scolastica e di un ancoramento eccessivo a determinati stilemi…
Tuttavia è davvero una bella botta nei denti!



Recensione a cura di DiX88

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