Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:42 min.
Etichetta:Dusktone
Distribuzione:Dusktone

Tracklist

  1. RAYS OF LIGHT ON LIQUID GOLD
  2. SWEET STINGS
  3. THE APIARIST
  4. SWARMING
  5. DANCE OF THE BUMBLEBEE
  6. RAIDING THE HIVE
  7. VíGLJóS
  8. TO DIE IN A FLOWERBED

Line up

  • Luca Piazzalonga: Vocals

Voto medio utenti

I Vígljós (che in norvegese antico dovrebbe significare una luce che è abbastanza intensa da poter uccidere un uomo), sono una Black Metal band svizzera formatasi nel 2023, e ad oggi sotto contratto con la sempre ottima Dusktone.
Rilasciano in questa primavera 2024 il loro primo full-length: "Tome I: Apidæ".

Come si può apprezzare dalla copertina, ricavata da un quadro di Pieter Bruegel del 1568, raffigurante degli apicoltori su uno sfondo che evoca una strana miscela di mistero, inquietudine e follia, il debut degli svizzeri gravita a livello tematico intorno al mondo delle api e all'arte dell'apicoltura, con una particolare focalizzazione su tale pratica ai tempi del medioevo. Configurandosi, infine, come una sorta di narrazione romantica e stilizzata sul ciclo vitale delle api.
A mio avviso, "Tome I: Apidæ", rappresenta un perfetto esempio di quello che può essere, e dovrebbe essere, il Black Metal quando pretenda di inserirsi anche in qualche alveo metafisico degno di rilievo.

I Vígljós confezionano otto brani Raw Black inscritti nel solco tracciato dai primi Darkthrone; dove troviamo suoni crunchy a tutto campo, attitudine intransigente, esente da qualsivoglia desiderio di compiacimento, e in cui si amalgamano atmosfere medievali oltreché elementi campionati rimandanti al mondo delle api.
Gli svizzeri si muovono prevalentemente su tempi lenti e mid-tempo, sfoggiando un groove e un'attitudine dalla presa immediata; questo grazie a una scelta impeccabile del timing che scandisce il "battere" e il "levare"; a riconferma che non è la produzione a fare il groove, bensì la sensibilità artistica dei musicisti.
Provate ad ascoltare "The Apiarist" o "Swarming".
Non mancano tuttavia sanguinari fendenti di rasoio come quelli contenuti in "Sweet Stings", che si muove tra Darkthrone, dissonanze alla Mütiilation e urla burzumiane (che ritroveremo per tutta la tracklist), con linee vocali più simili a uno strumento che a un cantato vero e proprio. Velocità ben presente anche nella "Title-track"; contraddistinta da un eco epic-folk ben amalgamato all'attitudine selvaggia, a dimostrazione di come i nostri siano solo apparentemente una formazione monocromatica.
Policromia che possiamo rinvenire anche in alcuni lasciti del Synth Pop, i quali emergono nella strumentale e "ballabile" "Dance of the Bumblebee"; così come nei richiami al Prog-Rock nel titolo di "To Die in a Flowerbed", influenzato dai "Gun" - strumentale di chiusura dai toni folcloristici e malinconici.

"Tome I: Apidæ" è un'opera che riesce nella dura impresa di riattualizzare l'arte oscura dei primi anni '90, con tutta l'intransigenza e l'oltranzismo sonoro che li hanno caratterizzati. Vi riescono sfruttando una produzione tra le più crude che si possano trovare in circolazione, e inserendo, in tale marasma sonoro, la propria identità; tramite un insieme di sfumature che un orecchio attento non potrà non cogliere.
Si punta molto sul pathos, sulle atmosfere e su motivi che riescono ad entrare immediatamente nel cuore nero del blackster.

Non a tutti piacerà...
Poiché non tutti sono realmente "immersi" nel Black Metal.





Recensione a cura di DiX88

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