I
Windtriumph sono una band indonesiana di recente formazione (2023), composta da
Rsharsh (chitarra voce),
Micco Rullyanto (batterista) e
Steew (basso).
Rilasciano in questi ultimi giorni di agosto 2024 il loro primo full-length:
"Tirtamarthd | Resonance of Elemental", sotto l'egida della
Pest Productions.
"Tirtamarthd | Resonance of Elemental" è un album che va a collocarsi all'interno del solco della riproposizione del sound tradizionale dell'Atmospheric Black Metal scandinavo di metà anni '90, di cui tanto vi ho scritto negli ultimi mesi.
A dire il vero però qui vi sono da segnalare alcune piccole differenziazioni dai prodotti più tipici di queste riproposizioni. Minuti riadattamenti e particolari che conferiscono a questo LP il carattere non solo di mero revival, ma anche di "riattualizzazione" delle declinazioni atmosferiche tradizionali della fiamma nera; grazie ai quali possiamo anche intravedere un moderato processo di soggettivazione della materia oscura.
Il suono di insieme è indubbiamente da ascriversi alla tradizione – a partire dalla produzione ovattata e con i tipici, e qui voluti, sbalzi sonori, lasciando tuttavia trasparire la consapevolezza del gruppo del passaggio degli anni –, e di base lo è anche la strutturazione del songwriting.
In tale forma peculiare di Black Metal vengono inoltre inserite svariate strutture movimentate che talvolta assumono connotati furiosi, in cui troviamo innestate con astuzia sfuriate Death Metal e riffs dal sentore Thrash, dove si articolano partiture melodiche che ci trasportano in contesti similari a
Dissection/
Unanimated/
The Abyss, tutto ben miscelato con i classici frangenti puramente atmosferici: dunque campionamenti Ambient, armonie struggenti e tutti i crismi del caso, compresa l'aggiunta di qualche piccola divagazione Epic/Viking con clean vocals solenni stile
Bathory.
È molto gradevole notare come i
Windtriumph siano riusciti a far coesistere brutalità e melodia, e soprattutto la capacità di far dimorare nel solito costrutto i caratteristici paesaggi sonori dilatati, difficilmente afferrabili dall'orecchio nella loro interezza, con snodi immediatamente distinguibili e facilmente assimilabili, per non dire orecchiabili.
Elevato è il pathos che attraversa tutta l'opera che, seppur con qualche piccola indecisione qua e là, riesce ad apparire solida, evocativa, e visto il genere di cui stiamo trattando, tutto sommato originale. Risultato attribuibile proprio alle soluzioni stilistiche adottate, ad alcuni modi inusuali di accostare le varie sfaccettature di cui abbiamo appena discusso, in grado, tra l'altro, di conferire un tocco realmente vitale a queste sette schegge nere.
"Tirtamarthd | Resonance of Elemental" è un disco che pur presentando le tipiche monocromie immersive, al tempo stesso riesce a dar luogo ad attimi avvincenti, gagliardi e discretamente variopinti, con un lieve tasso di imprevedibilità capace di evitare lo scadimento nel banale di una proposta che, altrimenti, rischierebbe di risultare ormai consunta dal tempo.
Recensione a cura di
DiX88
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