Copertina 6

Info

Demo
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:22 min.

Tracklist

  1. ELYSIUM
  2. CIRCLE OF MADNESS
  3. TESTAMENT OF THE DECEIVER
  4. BLINDING SORROW
  5. BURNING SANCTUARY

Line up

  • Dave Silver: lead guitar and vocals
  • Jack Wilks: rhythm guitar
  • Andy Stone: bass
  • Kyle Daniel: drums

Voto medio utenti

Dopo il primo demo "Crown Of Thorns", accolto abbastanza positivamente dalla critica, i britannici, originari di Birmingham, Headless Cross (non lasciatevi trarre in inganno dal nome del gruppo, i Black Sabbath non c'entrano nulla!) pubblicano il loro primo E.P. "Burning Sanctuary", prodotto da Mark Stuart (già con Xentrix, marshall Law, Magnum). Le coordinate sonore lungo le quali si muove questo nuovo lavoro non si discostano molto da certo power-metal di derivazione statunitense(da non confondere col power-metal di matrice europea) proprio di bands quali Metal Church e Vicious Rumors, deviando di tanto in tanto su territori thrash-metal sulla falsariga di Atrophy o Xentrix (guarda caso!) senza comunque pigiare mai eccessivamente sul piede dell'acceleratore. Ne risultano tutto sommato cinque tracce abbastanza godibili, sebbene la proposta musicale degli Headless Cross non faccia certamente gridare al miracolo. Apre le danze la vigorosa "Elysium", il cui sviluppo ricorda un po' l'inconfondibile sound dei Pantera e degli ultimi Death Angel, così come le linee vocali, nello specifico nelle strofe i primi e nel refrain i secondi. "Circle of Madness" è più canonicamente power-speed, con un break centrale prima acustico e poi via via sempre più heavy davvero centrato; nella seguente "Testament of the Deceiver" si continua a respirare l'aria del power-thrash statunitense di fine anni ottanta/inizio anni novanta, mentre con "Blinding Sorrow" si cambia decisamente registro e fin dall'incipit acustico ci si rende conto di trovarsi all'ascolto di una ballad in fin dei conti abbastanza inutile. Ma è con la traccia conclusiva, la titletrack, che l'album tocca senza ombra di dubbio il suo climax: un mid-tempo caratterizzato da un riffing massiccio che "sostiene" lungo tutto il suo dipanarsi il brano e da un alternarsi di momenti acustici ed heavy sostenuti finalmente da un'interpretazione vocale all'altezza e da un sezione ritmica dinamica e coinvolgente. In definitiva, da un album non proprio esaltante emerge prepotentemente un ultimo brano di ottima fattura, se seguiranno questa via ritengo che gli Headless Cross abbiano da dire qualcosa nell'ambito del panorama metal del prossimo futuro.

Contatti: Web Site: www.headless-cross.co.uk
Recensione a cura di Michele 'Madball' Auriemma

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