I Serotonin sono una Black Metal band olandese formatasi verso la prima metà degli anni 2000, ma riescono a pubblicare, dopo un paio di demo e un EP, il loro primo full-length, "Antiphon", soltanto nel 2012.
Dopo altri due lunghi e due EP si ripresentano alle porte dell'autunno con il loro nuovo album: "Motiv", rilasciato sotto l'egida della Narcoleptica Productions.

Gli olandesi ci propongono un Black Metal che affonda le sue radici nel classico suono scarno di matrice scandinava, su cui vi si inserisce una sfumatura Death Metal piuttosto corposa, profilando trame intricate, dissonanti e con cambi di ritmo piuttosto frequenti, che ricordano un po' proposte dalla forte componente suggestiva e policromatica come quella degli Ofermod. A tal proposito, vi consiglio di rispolverare gli LP degli svedesi "Tiamtü" (2008) e "Thaumiel"(2012).
"Motiv" è un lavoro pluristratificato e molto dinamico (visto il genere di cui stiamo disquisendo), possiamo perfino rinvenirvi aperture Epic/ Heavy nei riffs e nelle linee vocali, su cui fanno irruzione rallentamenti Doom particolarmente evocativi ("Climbing the Colossus"), oltre che molteplici sfumature stilistiche, in taluni casi affini ai Sulphur Aeon, pur restando su territori maggiormente lo-fi.
Gli elementi, a cui abbiamo appena fatto riferimento, fanno sì che, senza un numero adeguato di ascolti, si rischi di perdere i nessi essenziali, esaurendo, conseguentemente, le possibilità di accesso a una visione organica del platter. Questo lavoro risulta comunque sia sgravato all'ascoltatore, innanzitutto dall'"esigua" durata del prodotto (36 minuti), e, infine, da costrutti che tutto sommato restano nella cornice della forma canzone, esenti da inutili diluizioni. E a tale scopo, a svolgere il ruolo di garante, vi è posta l'attitudine marcia e old-school dei Serotonin.
Un'attitudine che hanno nel sangue… E che non potrà non entrare anche nel vostro.
Nonostante ciò, a essere onesti, bisogna segnalare di tanto in tanto qualche lieve calo d'ispirazione nella seconda metà del disco che, purtroppo, finisce inevitabilmente per inficiare di un soffio il voto finale.