Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:29 min.
Etichetta:Comatose Music
Distribuzione:Imperative PR

Tracklist

  1. TOMATIZED
  2. HELL OF THE LIVING DEAD
  3. BLOOD KITCHEN GARDEN
  4. ALIEN VS TOMATOR
  5. A NIGHTMARE ON TOMATO STREET
  6. THE BOOK OF THE DEAD
  7. DEAD SUSHI
  8. PHANTASM
  9. ESCAPE FROM ALPHA CITY

Line up

  • Andrea Cipolla: Guitars
  • Marco De Ritis: Bass
  • Mario Di Giambattista: Guitars
  • Southern Bastard: Vocals
  • Alessio Stazi: Drums:

Voto medio utenti

I veterani del Brutal Death Metal italiano Corpsefucking Art rilasciano in questi giorni di inizio ottobre 2024, sotto l'egida della Comatose Music, il loro sesto full-length: "Tomatized".

"Tomatized" è un album estremamente tradizionale e dai tratti elementari, i deathsters italiani si muovono sulle coordinate tracciate a inizio anni '90 dai Cannibal Corpse, e inoltre con una discreta somiglianza stilistica anche con alcune composizioni dei Mortician. Un Brutal Death Metal che non si mantiene esclusivamente su linee veloci, anzi, sono più numerosi i mid tempo - dove anche qui il retaggio della band di Webster risulta marcato -, congiunti a rallentamenti paludosi che richiamano da vicino gli Autopsy dei tempi migliori. Il sound è piuttosto grezzo e vecchia scuola, bensì con un groove accentuato capace di conferire alle tracce una notevole pesantezza; merito inoltre di una produzione saggia operante da trait d'union tra passato e modernità, effettuata magistralmente da Alessio Cattaneo (Hideous Divinity, Satanika, ecc.) e Stefano Morabito (Fleshgod Apocalypse, ex-Hour Of Penance, V.A.).
Per quanto invece attiene alla componente Goregrind degli esordi, questa permane, tuttavia, salvo sporadiche sfumature di talune sfuriate che infrangono i muri sonori dei riffs, cadenzati e tellurici, che in prevalenza sostengono l'intelaiatura della musica dei Corpsefucking Art, resta declinata perlopiù a livello testuale.
Il disco scorre agevolmente, e per un amante del Brutal vecchia guardia sarà un piacere da ascoltare; altresì penso che qualche spinta in più sull'acceleratore non avrebbe guastato, potendo donare un dinamismo maggiore all'opera. In ogni caso, si tratta di un bel prodotto, in grado di riconfermare, se mai ce ne fosse stato il bisogno, come la formazione romana sia da anni una garanzia nelle frange più estreme del metallo della morte.

Persisto nella mia convinzione che un gruppo come i Corpsefucking Art sarebbe in grado di elevarsi più in alto… Dovrebbero solo decidersi a relegare nell'ombra i "padri" fondatori, assumendo in prima persona il ruolo di protagonisti della propria "scenografia".

Recensione a cura di DiX88

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