Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:39 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. MENS REA
  2. METASELF
  3. HOPE IS A LIE
  4. SUCCESSION
  5. REMEMBRANCE FADES
  6. INSANITY HUBRIS
  7. DOMESTICATED VIOLENCE
  8. DERELICT
  9. REPRISAL SCARS

Line up

  • Antti Huovila: guitars
  • Kalle Korhonen: vocals
  • Ville Uimi: bass
  • Teemu Kankainen: drums
  • Jm Helenius: guitars

Voto medio utenti

Dopo ben 6 anni dall’esordio Crimson Tide, i finlandesi Hagalas tornano con un full-length intitolato Mentes Rae , uscito per la Inverse Records.
Il nuovo disco del combo proveniente da Jyväskylä, nonostante un inizio in sordina, si fa apprezzare per il discreto bilanciamento tra sostanza e melodia, con l’ago della bilancia che sembra pendere leggermente a favore del primo elemento, rappresentando una piacevole variante per i tradizionali canoni del melodeath di estrazione finnica.
L’aggressività musicale di Mentes Rae trova il suo punto di forza soprattutto nelle ritmiche martellanti (gran lavoro, a tal proposito, del drummer Teemu Kankainen) che appunto, hanno un andamento, per lo più, serrato.
Tale assalto sonoro è però ulteriormente rafforzato dalle possenti e trascinanti chitarre di Antti Huovila e Jm Helenius che però, a loro volta, non sono mai statiche, ma anzi, aprono continuamente e in maniera improvvisa a soluzioni più ariose, con melodie sempre ispirate ed incisive.
Spiccano, tra le varie tracce (tutte comunque gradevoli), l’emozionante Hope Is A Lie, la poliedrica Remembrance Fades o la malinconica (ma energica) Reprisal Scars.
Ciò che invece convince solo a fasi alterne, è la voce di Kalle Korhonen, il cui timbro, si rivela perfetto per le parti aggressive, ma troppo estremo per quei momenti più melodici, in cui invece, dovrebbe prevalere l’espressività, elemento di cui il singer sembra essere leggermente carente.
Detto questo, Mentes Rae è un album valido che scorre piacevolmente, su cui non c’è molto altro da aggiungere.
Un lavoro in cui, nonostante un sound decisamente corposo, gli Hagalas riescono, in ogni singolo istante, a mantenere intatta quell’aura malinconica ed emotivamente intensa, tipicamente “finnish”, da cui è avvolto.

Recensione a cura di Ettore Familiari

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