Che annata questo 2024 per il
Ponte del Diavolo! L’uscita dell’esordio “
Fire Blades From the Tomb” per
Season of Mist, una buona accoglienza da parte di pubblico e critica, partecipazione a concerti e festival di un certo livello (tra cui
Frantic e
Molto Male) e in questi giorni, pure la notizia della loro chiamata al
Roadburn 2025 ed altre prestigiose kermesse internazionali.
Come se tutto questo non bastasse, a dicembre esce per
Time to Kill la raccolta “
Tre - The EP Collection”, che racchiude in un unico scrigno delle piccole perle come sono “
Mystery Of Mystery”, “
Sancta Menstruis” e “
Ave Scintilla!” uscite tra il 2020 e il 2022.
Una raccolta che da un lato batte il ferro finché è caldo giustamente, ma che al tempo stesso va anche a colmare la necessità di ristampare gli Ep originali stampati in poche copie e ormai introvabili, se non usati e magari sovra prezzati.
Perché parlo di necessità? Perché questa mini tripletta contiene al suo interno delle chicche stuzzicanti per tutti gli amanti del Black Metal meno ortodosso, e già dal primo “
Mystery Of Mystery” ci si rende conto di come questa band piemontese avesse già le idee ben chiare in mente: dopo un intro Ambient arriva il suono grasso e fangoso dei due bassi a contrastare l’asprezza della chitarra Black Metal, mentre ipnotici giri Doom Metal/Dark Wave si inanellano tra di loro, venendo completati da una voce così teatrale e piena di carisma come quella di
Erba del Diavolo.
La struttura si ripete pure nei due Ep successivi: intro Ambient e poi altri due pezzi in questa spirale avvolgente nella quale la fiamma nera si mette un'elegante vestiario Dark squisitamente ottantiano. Con “
Sancta Menstruis” e “
Ave Scintilla!” (quest’ultimo il più Metal se vogliamo), arrivano pure i pezzi cantati in italiano che a parere di chi scrive, danno ulteriore personalità all’affascinante proposta del
Ponte del Diavolo.
Fascino e soprattutto personalità artistica vanno di pari passo, con questo gruppo che non si limita a guardare solo al Black scandinavo che fu, ma che cerca (con successo) un suo linguaggio artistico che lo distingua da una massa sempre più informe.
Anche se c’è meno varietà del già citato “
Fire Blades From the Tomb”, la qualità abbonda pure in questo “
Tre - The EP Collection” e se siete tra quelli che hanno apprezzato il lavoro uscito a febbraio, la scoperta e l’ascolto di questo lotto di canzoni è d’obbligo.
Infine, una piccola postilla personale:
al di là di quelli che sono i gusti personali, dovremmo essere contenti che anche in una scena fortemente disunita, piena di guerre tra poveri e di cialtroneria assortita come quella italiana, ci siano band come questa che si impegnano fortemente ad uscire da una facile e sicura confort zone, osando, rischiando e soprattutto pensando alla cosa che conta di più, ovvero la musica.
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