Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:28 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. WAYS TO DIE
  2. DISARM OR BE DESTROYED
  3. LIFE KNIFE DEATH
  4. A DAY IN THE LIFE OF AN ARSE
  5. UNRULED AND UNNAMED
  6. SKINCHANGER
  7. YOUR GOD IS ACORPSE
  8. NAIL BOMB
  9. CYANIDE MESSIAH
  10. MAYHEM MONGREL
  11. SEA OF RUST
  12. AGE OF SKULL FUCKERY

Line up

  • Mikael Dahl: vocals
  • Jocke Rydbjer: guitars
  • Erik Norberg: guitars
  • Johan Erkenvåg: bass
  • Tommy Storback: drums

Voto medio utenti

Sanno far male.

E si sono allenati tanti anni per farlo, prima come Wolfpack e successivamente come Wolfbrigade, e non si tirano indietro nemmeno in occasione del loro ultimo album, "Life Knife Death", un titolo che non cela quelle intenzioni che poi si trasformano in fatti con la feroce "Ways to Die", che ti sprofonda in una pozza melmosa di Hardcore, Crust Punk, Black/Death Metal Svedese, e qualsiasi altra derivazione musicale che faccia proprio un impietoso parossistico assalto sonico, un nichilismo che mi ha ricordato i primissimi Onslaught.
Il tutto per un album che dura meno di mezzora ma che è più che sufficiente alla formazione svedese per ficcarci (a forza ovviamente) dentro ben dodici brani, o meglio dodici schegge impazzite dove non sai chi tra Mikael Dahl (voce), Jocke Rydbjer e Erik Norberg (chitarre), Johan Erkenvåg (basso) e Tommy Storback (batteria) picchia più forte.

L'essere entrati nel roster della Metal Blade Records non ha creato crepe nella loro tracotanza, e se pur ci sono dei fugaci rallentamenti, come sulla titletrack o delle (ok... vagamente) motorheadiane "Skinchanger" e "Cyanide Messiah", sono sempre contestuali alla struttura del brano, una scelta fatta per dare maggior profondità ai pezzi, mentre non stupisce vedere nelle pieghe di "A Day in the Life of an Arse" convivere un approccio Punk ed un assolo di chitarra dal quale trapela un leggero afflato melodico che comunque viene ben presto messo all'angolo dal basso di Erkenvåg. Sono poi ancora le chitarre a dettare i tempi Thrash (quello rrröööaaarrreggiante dei VoiVod) di diversi brani, come "Unruled and Unnamed", "Your God Is a Corpse", "Nail Bomb" e soprattutto "Mayhem Mongrel" o "Sea of Rust", che confermano quel blend musicale cui i Wolfbrigade si abbeverano dai loro esordi, una pozza torbida dove si può poter cogliere l'influenza di Discharge, At The Gates ed Entombed, oltre ai già citati Motorhead.

Quel che invece è certo è che "Life Knife Death" è un disco pronto a mettervi spalle al muro. Senza apparente via di scampo.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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