Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:25 min.
Etichetta:Hurry Up! Records

Tracklist

  1. MOSAICO
  2. IL BUIO DENTRO
  3. LA FORZA PERDUTA
  4. VOLONTÀ CORROTTA
  5. FRAGILI ILLUSIONI
  6. NIENTE È CAMBIATO
  7. ILLEGITTIMITÀ
  8. IL NOSTRO TEMPO
  9. LE TUE COLPE

Line up

  • Giacomo: vocals
  • Mario: guitars
  • Marco C.: bass
  • Marco M.: drums

Voto medio utenti

Gli Ingegno sono una band di Perugia che si è formata nel giugno 2002. Fin dall'inizio il loro intento è stato quello di rinverdire i fasti di un genere musicale che ha sempre avuto molti sostenitori in Italia, vale a dire l'hardcore old-school, quello fatto di brani veloci e d'impatto, caratterizzati da una struttura abbastanza semplice e da una durata media al di sotto dei tre minuti... In effetti il quartetto umbro sembra essere riuscito benissimo in questo scopo, perché i pezzi contenuti nell'album sono molto intensi e straight-to-your-face. Per farla breve direi che si tratta di materiale piuttosto gradevole e interessante, ma la cosa che più mi ha colpito è che canzoni di tale livello ci vengono proposte da un gruppo che esiste da poco tempo e che probabilmente è costituito da persone che non hanno molta esperienza sulle spalle (dico questo perché, a giudicare dalle foto, i quattro sembrerebbero poco più che ventenni...). Tra l'altro gli Ingegno hanno pure scelto di cantare in italiano, una cosa apprezzabilissima ma che certamente gli avrà complicato la vita, visto che non deve essere facile adattare la metrica della nostra lingua a sonorità così particolari... Oltretutto tale caratteristica accomuna i perugini con alcune vecchie glorie dell'HC italiano, vale a dire gente come Negazione, Indigesti e Sottopressione, e questo certamente è un punto a loro favore perché si sta parlando di veri e propri nomi di culto della scena, che hanno scritto pagine importanti nella storia della musica "altra" del paese in cui viviamo. Come ho già sottolineato la professionalità della band è una delle prime cose che si notano quando si ascolta il loro disco, ma ci sono anche altri dettagli importanti che dimostrano che essa non lascia nulla al caso, vedi ad esempio l'ottima grafica di copertina e delle pagine interne del booklet (difficilmente si riescono a vedere cose simili nei cd di gruppi all'esordio!!). Non c'è che dire, "Self titled" ha rappresentato una sorpresa piuttosto positiva per la sottoscritta, e credo che anche gli appassionati di questo genere non ne rimarranno affatto delusi!!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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