Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:0 min.
Etichetta:Metal Warrior Records

Tracklist

  1. CALL TO THE VOID
  2. CULT OF THE NARCISSIST
  3. CONSUMED BY VENGEANCE
  4. EXIST ANOTHER DAY
  5. WHERE FEAR LIVES
  6. THROUGH ENDLESS BLACK
  7. LOST STAR
  8. TRANSCENDING THE OBSIDIAN THRONE
  9. LESSONS IN TONGUES
  10. DREAMS OF MORTAL RUIN

Line up

  • Kevin Hahn: vocals, guitars
  • Eric Dorsett: guitars, bass
  • Eric Detablan: drums

Voto medio utenti

Secondo disco, intitolato Through Endless Black e uscito per Metal Warrior Records, per gli statiunitensi Sleepless, provenienti da Portland (Oregon).
La band è un trio, formato da Kevin Hahn (voce e chitarra), Eric Dorsett (basso) ed Eric Detablan (batteria), che si rende autore di un lavoro pieno di spunti interessanti, caratterizzato da un sound intimo, avvolto da atmosfere oscure, anche se, a onor del vero, non privo di sbavature e talvolta un pò confusionario.
Da un lato infatti, si possono trovare tracce stuzzicanti e meritevoli di approfondimento, quali l’iniziale Call To The Void, con le sue tinte psichedeliche, o la successiva Cult Of The Narcissist, in cui spicca un refrain particolarmente coinvolgente, oppure ancora la bella title-track, o la toccante Lost Star.
Dall’altra parte tuttavia, fanno da contraltare delle composizioni dall’andamento un pò dispersivo e dalle trame volutamente complicate e dissonanti; ne sono un fulgido esempio Consumed By Vengeance, Exist Another Way, oppure Transcending The Obsidian Throne.
In questi ultimi casi, gli Sleepless faticano a ritrovare il bandalo della matassa e, nonostante delle doti tecniche di tutto rispetto, il song-writing sembra inevitabilmente risentirne.
Le cose sembrano funzionare molto meglio invece, quando la band non tenta di strafare per forza, generando tracce, all’interno delle quali, elementi classici, thrash, tech e un pizzico di doom (Lessons In Tongues), con la giusta dose di angoscia musicale, creano un sound accattivante, nervoso e seducente.
Nel complesso, Through Endless Black è un lavoro intrigante, non immune da pecche, soprattutto a livello compositivo, ma adornato da un alone misterioso e introspettivo che lo rende decisamente interessante.
Se solo gli Sleepless si limitassero a scrivere pezzi più diretti, evitando di incaponirsi in inutili esagerazioni, tentando di voler passare a tutti i costi per i “Wihterfall dei poveri”, senza averne (non me ne vogliano), la medesima classe e la stessa creatività, sarebbe molto meglio per tutti!


Recensione a cura di Ettore Familiari

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