Total Hate - Forthcoming Age of the Reaper

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:46 min.
Etichetta:War Anthem Records
Distribuzione:Sureshot Worx

Tracklist

  1. INTRO
  2. ETERNAL LUST FOR BLOOD
  3. HAILING THE FALLING ANGELS
  4. LOOMING AGE OF THE VERMIN KING
  5. BURN WITH YOUR PROPHET
  6. COLDEST WRATH
  7. DJEVELENS LEGIONER
  8. DEATH, HATE, ERADICATE
  9. DOWNFALL OF TOLERANCE
  10. FIELD OF VICTORY (THE FINAL RETURN)
  11. DøDSMARSJ TIL HELVETE

Line up

  • Adrastos: Guitars, Vocals
  • Czernobog: Guitars (lead), Vocals (backing)
  • Abortio: Bass
  • Serrator: Drums
  • Goathammer: Guitars (rhythm)

Voto medio utenti

I tedeschi Total Hate, attivi ormai dal lontano 2000, arrivano in questi giorni di fine 2024, affiancati dalla War Anthem Records, a tagliare il traguardo del sesto full-length: "Forthcoming Age of the Reaper".

Non c'è niente da fare, il Black metal norvegese ha ancora il suo fascino, e i suoi instancabili proseliti continuano a diffonderne il sacro verbo… I Total Hate, a un solo anno di distanza dal precedente inno alla misantropia, "Marching Towards Humanicide", si ripresentano con un album che si mantiene sulle medesime coordinate.
Non vi sono molti discorsi da fare per descriverlo… Feeling Darkthrone a tutto campo, desolazione, gelo siderale e sensazione di estraniamento… con l'aggiunta di un filo di epicità nostalgica, probabile retaggio del desiderio di colmare l'assenza (o rievocare) di un tempo glorioso ormai scomparso.
Gli ingredienti sono sempre i medesimi, quelli che hanno reso gloriosa la vera fiamma nera, e chi come voi legge le nostre recensioni ha ben chiaro di cosa stiamo parlando: inutile dunque perdersi in troppe descrizioni. È evidente che i teutonici prediligano strutture veloci, iconoclaste e sporadici rallentamenti, dove l'assenza di vita è l'elemento differenziatore dalle altre tipologie – apparentemente simili – di declinazioni dell'Estremo.
Casomai, si potrebbe accusare i Total Hate di non osare alcunché... Potrebbero provare a inserire qualche carattere più marcatamente identitario, soprattutto, visto e considerato l'incremento di prolificità artistica a cui hanno dato luogo in questi ultimi anni.
Tuttavia, i "ragazzi" appaiono molto convinti in quel che suonano e, in fondo, il metallo nero è questo: prendere o lasciare.

Recensione a cura di DiX88

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